Una guardia nazionale per Israele
Il governo del Premier Benjamin Netanyahu ha approvato l’istituzione di una guardia nazionale israeliana. Un nuovo corpo di sicurezza che dovrebbe far parte del ministero della Sicurezza Nazionale, guidato attualmente dal leader di estrema destra Itamar Ben-Gvir. Proprio quest’ultimo è stato il promotore di questa discussa novità, che ha trovato diverse resistenze, anche all’interno dell’esecutivo. Secondo una nota del Consiglio dei ministri, la guardia nazionale “sarà utilizzata come forza specializzata e addestrata per gestire, tra l’altro, vari scenari di emergenza, la criminalità nazionalista, la lotta al terrorismo, nonché per rafforzare la governance nelle aree in cui ciò è richiesto, nel quadro dei ruoli attualmente ricoperti dalla Polizia israeliana in queste aree”. Si tratterebbe di un corpo di circa duemila uomini che, nelle intenzioni di Ben-Gvir, dovrebbe fare direttamente capo al suo ministero. Un punto chiave che, ha annunciato l’esecutivo, sarà definito da una Commissione composta da tutte le agenzie di sicurezza dello Stato di Israele, dal Consiglio di Sicurezza Nazionale e dai ministeri competenti. Dai vertici della polizia è arrivata però un severa critica a questa iniziativa. “Non è affatto chiaro il motivo della creazione di un altro organismo di sicurezza nello Stato di Israele, le cui aree di responsabilità e autorità si sovrappongono a quelle della polizia, e anche le parole di spiegazione della proposta non includono alcuna motivazione effettiva per questa mossa.”. ha scritto il commissario della polizia Kobi Shabtai in una lettera inviata a Ben-Gvir. Per Shabtai slegare poi la guardia nazionale “dalla polizia avrà prezzi estremamente pesanti, che potrebbero arrivare a danneggiare la sicurezza personale dei cittadini. D’altra parte, non è stato chiarito alcun vantaggio che derivi da questa iniziativa”. Per l’attuale commissario della polizia, nominato dal governo guidato da Netanyahu nel 2021, ha definito il tutto “uno spreco di risorse” perché si raddoppierà “il numero di quartieri generali” e scommetterà “su un modello che non è stato provato e non ha alcun beneficio”.
Critiche a cui Ben-Gvir ha replicato affermando che “ci sono alti funzionari della polizia che non vogliono una Guardia Nazionale, a causa di guerre di ego”. Ma anche all’interno della maggioranza c’è chi ha espresso dubbi. Avi Dichter, ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale con un passato da capo dello Shin Bet, si è detto preoccupato per le ricadute della novità sugli altri organi di sicurezza. L’introduzione della guardia nazionale può sembrare una “espressione di sfiducia nella polizia, nello Shin Bet e nelle agenzie di sicurezza”.
A quest’ultimo elemento, ha risposto direttamente Netanyahu, che ha promesso all’alleato Ben-Gvir la costituzione della guardia nazionale in cambio del sostegno alla sospensione della contestata riforma della giustizia. “Qualche anno fa è stato necessario istituire la Cyber Authority e non si trattava di una mancanza di fiducia nello Shin Bet. Quindi a volte è necessario istituire nuovi organismi”, la posizione di Netanyahu.
Chi ha attaccato duramente l’idea di far nascere la guardia nazionale alle dipendenze di Ben-Gvir è l’opposizione. “Il governo ha approvato tagli orizzontali in tutti i ministeri per finanziare la milizia privata di Ben-Gvir. Taglieranno la sanità, taglieranno l’istruzione, il welfare, i trasporti pubblici, il bilancio della difesa, tutto per finanziare un esercito privato di teppisti per il clown Tiktok. – le parole del leader dell’opposizione Yair Lapid – L’ordine delle priorità di questo governo è delirante e spregevole. Esiste da tre mesi e l’unica cosa che lo preoccupa è calpestare la democrazia e promuovere le fantasie estreme di persone deliranti”.
Diversi media ricordano il passato di Ben-Gvir, che fino al 2020 aveva appeso in salotto il ritratto del terrorista Baruch Goldstein, che nel 1994 compì una strage a Hebron, assassinando 29 palestinesi. Il leader di Otzma Yehudit è stato escluso dal servizio militare per le sue opinioni estremiste ed è stato condannato per incitamento all’odio razziale e per aver sostenuto un’organizzazione terroristica il cui leader voleva privare gli arabi della cittadinanza israeliana.
Diversi ex leader della polizia si sono detti contrari alla creazione della guardia nazionale. Ma ci sono state anche voci a favore, tra cui quella dell’ex vice-commissario di polizia Uri Bar-Lev. Il nuovo corpo di sicurezza, a suo avviso, sarebbe necessario per reprimere le organizzazioni criminali arabe. La sua opinione è che attualmente la polizia di fronte a questo tipo di criminalità abbia agito ma con riluttanza.