“A Pesach ritroviamo l’unità”
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Israele e il mondo ebraico si preparano a trovarsi nelle case per celebrare il Seder di Pesach. “La notte più determinante del nostro passato. La notte in cui ci siamo trasformati da un gruppo di singole persone in una nazione. – la definizione del presidente d’Israele Isaac Herzog in un messaggio al paese – La notte del Seder (ordine) è una notte speciale. Una notte in cui non solo la tavola si svolge secondo un ordine, ma anche in noi, dentro di noi, si rivela un ordine che aiuta a distinguere tra le solide fondamenta che non devono essere toccate e devono essere consolidate e rafforzate, e tutto il resto”. Per Herzog il momento della festa deve essere un’occasione per ritrovare l’unità in un paese profondamente diviso. “Vedo con dolore le differenze tra di noi e gli insulti e le accuse lanciati a intere comunità. Credo che ognuno debba conoscere il proprio vicino di casa – la riflessione di Herzog – e non per nulla dedico il mio tempo a tutti”. Per il presidente non si può negare come in Israele vi sia una “enorme diversità” all’interno della società. “Diversità di atteggiamenti, credenze, visioni del mondo e stili di vita. Questo magnifico mosaico è sempre stato un’infrastruttura per la nostra crescita e il nostro sviluppo”. La forza dell’unità d’Israele e del popolo ebraico, la lettura di Herzog, “non risiede necessariamente nell’accordo”, ma nel ricordarsi “ancor più nei momenti difficili e impegnativi, che ‘siamo tutti figli di un solo uomo (Genesi)’; che se vince una sola parte nella disputa interna, perderemo tutti. Questo è sempre vero, e lo è ancora di più in questo momento”. Il riferimento è allo scontro in corso sulla radicale riforma proposta dal governo Netanyahu, che ha diviso il paese in favorevoli e contrari e acuito i contrasti tanto da far temere anche l’intelligence di possibili violenze.
“Spero che nelle prossime festività ci siederemo tutti alla tavola del Seder, ponendo e ascoltando le domande dei quattro figli, cercando di essere parte del tutto e non di escludere noi stessi o altri dal tutto. Che questi giorni ci facciano crescere, in modo da uscirne sempre più forti come un’unica nazione, diversa e sfaccettata, legata alle sue radici e alle sue tradizioni, che marcia insieme nel cammino delle generazioni”.