“Italia-Israele, valori comuni
da custodire e preservare”

L’8 maggio 1948 la Camera dei deputati dell’Italia repubblicana si riuniva per la prima volta. Pochi giorni dopo, il 14 maggio 1948, in Medio Oriente vedeva la luce lo Stato d’Israele. Due date storiche, celebrate dal parlamento italiano in queste ore con l’inaugurazione della mostra fotografica: “Knesset e Camera dei deputati: 75 anni di storia e di democrazia parlamentare”. Ad aprire l’esposizione, i massimi rappresentanti delle due istituzioni: il presidente della Knesset Amir Ohana, in Italia in visita ufficiale, e il presidente della Camera Lorenzo Fontana. “Ciò che più unisce Italia e Israele, a mio avviso, è la vicinanza e comunanza di ideali e valori. Nostro compito è quello di custodirli e preservarli”, le parole di Fontana, che ha definito Israele “una giovane, ma solida democrazia che rappresenta un esempio e un’eccezione nel Medio Oriente”. Dei rapporti tra i due paesi ha parlato il presidente della Knesset. “Le relazioni tra Italia e lo Stato di Israele hanno fatto un salto di livello ultimamente. – ha commentato Ohana – La cooperazione è di un grado superiore rispetto al passato e l’amicizia tra i due Paesi non fa che crescere”. Un dato significativo, a cui è seguito l’invito a lavorare congiuntamente “per rafforzare i rapporti tra i due parlamenti”.
Ohana è stato poi ospite della Camera, salutato dall’aula con un applauso, e di un convegno al Senato dedicato ai 75 anni di quest’ultimo, a cui ha preso parte il Capo dello Stato Sergio Mattarella. “Oggi non è solo il nostro 75esimo ma anche di Israele e ho chiesto al mio amico Amir Ohana di volerci onorare della sua presenza. Grazie per essere qui e per festeggiare con noi i 75 anni di Italia e di Israele”, il saluto del presidente del Senato Ignazio La Russa.
La missione del presidente della Knesset in Italia si è aperta con un incontro con una rappresentanza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e con una visita al Tempio Maggiore di Roma. “Ho scelto di aprire la mia visita ufficiale a Roma in questa imponente e antica sinagoga – ha dichiarato il presidente della Knesset – per il desiderio di esprimere un impegno nei confronti dei valori e delle tradizioni che ci contraddistinguono come popolo e ci uniscono ovunque ci troviamo – a Roma come a Gerusalemme”. In sinagoga Ohana ha anche incontrato i membri della famiglia del piccolo Stefano Gaj Taché, vittima dell’attacco terroristico palestinese del 1982.
Successivamente, il presidente della Knesset ha visitato la sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma e il Museo ebraico della Capitale.

(Foto di Salvatore Arnone)