Da Sderot a Gerusalemme,
la minaccia dei razzi di Gaza

È durato lo spazio di alcune ore la speranza che l’escalation di violenza con la Striscia di Gaza fosse finita. Precisamente tredici ore di calma, poi è iniziato nuovamente il lancio di missili contro le città israeliane. La Jihad islamica, decapitata nel corso di questo scontro di alcuni dei suoi elementi chiave, ha mirato anche a Gerusalemme, dopo aver bersagliato soprattutto il sud. E nel centro del paese ha provocato la prima vittima israeliana. Un razzo del gruppo terroristico ha infatti centrato un edificio di Rehovot, a sud di Tel Aviv, uccidendo un uomo di settant’anni e ferendo diverse altre persone. Per un guasto tecnico il sistema di difesa Iron Dome non è riuscito a intercettare l’attacco, ha spiegato l’esercito, impegnato nell’operazione denominata “Scudo e Freccia”. Una missione diretta a indebolire la Jihad islamica, finanziato dall’Iran e responsabile nelle scorse settimane del lancio di centinaia di missili contro Israele.
Con Scudo e Freccia, l’esercito e l’intelligence israeliana hanno avviato una serie di omicidi mirati che hanno portato all’eliminazione di diversi membri importanti del gruppo terroristico di Gaza. “Gli omicidi mirati che danneggiano la catena di comando della Jihad islamica – ha dichiarato un funzionario dell’esercito ai giornalisti – rappresentano anche un messaggio a Hamas e alle altre organizzazioni terroristiche che minacciano di danneggiare Israele”. Come ha dichiarato il Premier Netanyahu il messaggio è che Israele colpirà ovunque i suoi nemici.
Per il momento lo scontro continua. Prima del riavvio del lancio di missili sui media si parlava di una possibile tregua. I nuovi attacchi hanno congelato ogni colloquio tra le parti, mediato dall’Egitto. E il generale di brigata Ghassan Alian ha ribadito al Cairo che Israele non negozierà finché è sotto attacco, scrive il sito di notizie Ynet.