“Stop alla violenza degli estremisti, contraddicono i valori ebraici”
“Negli ultimi giorni, violenti attacchi sono stati compiuti da israeliani in Giudea e Samaria contro palestinesi innocenti. Questi attacchi contraddicono ogni valore morale ed ebraico; costituiscono, in ogni modo, terrorismo nazionalista e siamo obbligati a combatterli”. Una dichiarazione inusuale quanto dura firmata da vertici dell’esercito israeliano (Tsahal), della sicurezza interna – Shin Bet – e della polizia per condannare quanto accaduto negli ultimi giorni in Cisgiordana. Nell’area le forze di sicurezza sono impegnate in sempre più complesse operazioni antiterrorismo. Ma si sono trovate anche ad affrontare la violenza di gruppi di estremisti israeliani che hanno attaccato diversi villaggi palestinesi dopo l’attentato nei pressi dell’insediamento di Eli. Un problema grave tanto da spingere Tsahal, Shin Bet e polizia a dare un segnale pubblico e inequivocabile. “L’esercito riassegnerà e implementerà le forze di sicurezza per evitare che incidenti di questo tipo si verifichino in Giudea e Samaria, e l’autorità di sicurezza israeliana condurrà un numero maggiore di arresti, anche amministrativi, dei rivoltosi che agiscono in modo violento ed estremo all’interno delle città palestinesi”. Oltre alle misure di contrasto, anche un appello alla politica affinché intervenga per arginare il fenomeno. “Chiediamo ai leader e agli educatori delle comunità di denunciare pubblicamente questi atti di violenza e di unirsi allo sforzo per combatterli”.
(Nell’immagine, il capo di Stato maggiore Herzl Halevi e il capo dello Shin Bet Ronen Bar – Foto di Tsahal)