GUERRA – Biden a Gerusalemme
mentre Hamas agita la regione

Oltre un’ora di vertice con il premier israeliano Benjamin Netanyahu al Kempinski Hotel in Tel Aviv, dichiarazioni congiunte alla stampa senza domande, poi l’incontro con il gabinetto di guerra di Gerusalemme. Il presidente Usa Joe Biden è arrivato in mattinata in Israele per ribadire il suo pieno sostegno al paese nella lotta contro il terrorismo di Hamas. E ha usato parole chiare. “Sono qui oggi per una semplice ragione: voglio che il popolo di Israele e il mondo sappiano da che parte stanno gli Stati Uniti. Volevo venire personalmente a chiarirlo”. Biden ha poi denunciato le azioni dei terroristi di Hamas, che tra il 7 e 8 ottobre hanno assassinato 1.400. “Massacrate. Non è un iperbole. Proprio massacrate”, ha puntualizzato il presidente americano. Crimini e atrocità, ha aggiunto, che “fanno sembrare l’Isis un po’ più razionale”.
Contro Hamas, la Casa Bianca ha annunciato l’imposizione di una nuova serie di sanzioni. L’obiettivo è rafforzare la pressione economica sul gruppo che controlla Gaza, usando anche le leve economiche. Le misure colpiscono singoli membri del movimento terroristico, così come intermediari che hanno aiutato il gruppo a movimentare denaro dall’estero. Secondo l’amministrazione Usa, Hamas avrebbe centinaia di miliardi di dollari detenuti in fondi esteri illeciti, riporta il New York Times. In netto contrasto con la disastrosa situazione economica che Gaza vive da anni. “Hamas – ha sottolineato Biden – non rappresenta l’intero popolo palestinese”.
Pieno sostegno è arrivato poi dalla Casa Bianca alla guerra contro i terroristi di Gaza. “Continueremo a coprirvi le spalle, non siete soli”, ha promesso Biden incontrando il gabinetto di guerra israeliano. Un organo di cui fa parte, oltre al premier Netanyahu, anche uno dei leader dell’opposizione, Benny Gantz. L’ex capo di Stato maggiore si è unito alla maggioranza, entrando in un governo di emergenza nazionale e affiancando Netanyahu nelle decisioni sul conflitto. Finché l’attuale scontro con Gaza continuerà, il governo allargato rimarrà in vita. Una scelta condivisa da Biden. Israele, ha sottolineato, si fonda su “libertà, giustizia e pace”. “Gli Stati Uniti sono al vostro fianco per difendere questa libertà, perseguire questa giustizia e sostenere questa pace, oggi, domani e sempre, ve lo promettiamo”.
La missione in Medio Oriente di Biden è stata preceduta dal caso dell’esplosione all’ospedale al Ahli a Gaza City. Fonti di Gerusalemme e Washington indicano la Jihad islamica come responsabile dell’incidente. Hamas ha subito accusato l’esercito israeliano dell’attacco, e il re di Giordania Abd Allah II ha cancellato l’incontro in programma con il presidente Usa; così ha fatto anche il leader palestinese Mahmoud Abbas. Tentativi maldestri, riportano i media israeliani, di non perdere il sostegno interno, mettendosi di traverso allo sforzo americano per calmare le acque mediorientali. Washington vuole circoscrivere il conflitto a Israele e Gaza mettendo in guardia l’Iran e il movimento terroristico Hezbollah dall’aprire altri fronti. La propaganda di Hamas sta però incendiando la regione. Stati Uniti e Francia hanno così invitato i loro cittadini a non recarsi in Libano, da dove ogni giorno Hezbollah invoca la distruzione dello stato ebraico. Londra ha invece chiesto a chi ha passaporto britannico di lasciare quanto prima il paese dei Cedri.
Manifestazioni pro-palestinesi con slogan contro Israele si sono registrate a Teheran come a Rabat, a Tripoli come ad Ankara. In Tunisia centinaia di persone hanno manifestato davanti all’ambasciata francese, chiedendo l’espulsione dell’ambasciatore.

(Foto Ufficio primo ministro d’Israele)