GUERRA – Speranza per 50 ostaggi con doppio passaporto?
Nascosti a Gaza, nelle mani di Hamas e della Jihad islamica, ci sono attualmente almeno 222 ostaggi. Ma il numero, avverte l’esercito israeliano, potrebbe ancora crescere. Solo due al momento sono stati liberati: Judith Raanan e sua figlia Natalie, cittadine americane in visita in Israele dai parenti. Il 7 ottobre scorso sono state rapite e portate a Gaza, così come decine di altre persone di una trentina di nazionalità diverse. Tra gli ostaggi ci sono almeno trenta minori, come Kfir Bibas di soli dieci mesi e il fratellino Ariel di quattro, catturati assieme alla madre Shiri. O i piccoli Oriya, Yuval e Ofri Brodtz, di quattro, otto e dieci anni, anche loro deportati a Gaza assieme alla madre Hagar. Famiglie distrutte che chiedono al governo di Gerusalemme e ai leader mondiali di intervenire per salvare i propri cari dagli aguzzini di Hamas. Le informazioni su di loro sono però poche. L’unico ostaggio di cui si sa qualcosa è Mia Schem, cittadina franco-israeliana, di cui i terroristi hanno fatto circolare un video lo scorso 17 ottobre. Ferita al braccio, Mia affermava di stare bene e chiedeva di essere liberata il prima possibile. Sulle condizioni degli altri non è trapelato nulla, e l’ansia per il loro destino cresce con il passare dei giorni. Un portavoce dell’esercito israeliano ha ribadito che le forze di sicurezza “stanno lavorando in tutti i modi per liberare gli ostaggi e riportarli a casa”.
In queste ore un alto funzionario militare israeliano ha dichiarato al New York Times che, sulla base dei colloqui tra Stati Uniti e Qatar, Hamas potrebbe rilasciare circa 50 cittadini israeliani con doppia cittadinanza senza chiedere nulla in cambio. Da giorni, aggiunge l’emittente pubblica Kan, il Qatar starebbe lavorando per trovare un accordo per il rilascio dei rapiti. Il paese è tra i maggiori finanziatori di Hamas e può avere una voce importante in capitolo. La diplomazia dell’emirato del Golfo, prosegue Kan, avrebbe posto come prioritaria la liberazione di donne e bambini. “Sulla fattibilità del piano del Qatar ci sono molti interrogativi”, evidenzia l’emittente pubblica israeliana.
Fino ad oggi Hamas non ha permesso alla Croce rossa internazionale di visitare gli ostaggi. Le trattative sono in corso, ma da Gaza non è stata neanche autorizzata la consegna di medicinali ai rapiti.