CALCIO – L’israeliano Weissman
ultima speranza per la Salernitana

Appena tredici punti fatti in ventitré partite, con un misero bottino di 19 reti all’attivo e ultimo posto solitario in classifica. Mentre si avvicina l’ingresso nell’ultimo terzo di campionato, la permanenza in Serie A della Salernitana sembra impresa disperata, quasi impossibile. “Abbiamo il 5% di probabilità di farcela, ma non voglio e non devo retrocedere”, ha dichiarato il direttore sportivo del club campano Walter Sabatini, tra gli artefici dell’incredibile salvezza della stagione 2021-2022 quando la Salernitana riuscì a rimontare da una situazione simile dopo il mercato di riparazione di gennaio. Per il reparto offensivo Sabatini puntò allora su un talento nostrano in cerca di rilancio, Simone Verdi, che gli risolse molti problemi sottoporta e in fase di costruzione di gioco. Stavolta ha deciso invece di affidarsi alla grinta muscolare di Shon Weissman, centravanti israeliano dal goal facile, ma reduce da alcune stagioni non semplici nella Liga spagnola. “Sono davvero felice di essere qui. Sin dal mio arrivo in aeroporto ho percepito tanto amore e affetto nei miei confronti”, ha detto il neo attaccante granata ai canali ufficiali del club, che ha trasmesso alcune immagini dei suoi primi allenamenti. Weissman sarà il quarto israeliano a giocare in Serie A, dopo Tal Banin (Brescia), Eran Zahavi (Palermo) e Dor Peretz (Venezia). L’obiettivo è di restarci anche “grazie ai miei goal”, afferma convinto il 28enne centravanti, arrivato in prestito dal Granada e punto fermo della sua nazionale, con cui a marzo proverà a dare l’assalto alla prima storica qualificazione agli Europei. Weissman freme per esordire con il nuovo club: “Mi sento un privilegiato ad essere qui, non vedo l’ora di giocare in uno dei migliori campionati del mondo”. E poi spiega perché ha scelto come numero di maglia la 14. Si tratta di un omaggio al suo beniamino d’infanzia Thierry Henry, che con la 14 sulle spalle ha fatto la storia della nazionale francese oltre che di club come Barcellona e Arsenal. “Spero di segnare quanto lui”, sottolinea Weissman, che sogna di riprendere il feeling con il goal dei tempi d’oro, quando con gli austriaci del Wolfsberger fece oltre trenta reti in una stagione o quando, in maglia Real Valladolid, oltre venti nella Serie B spagnola. A Salerno, per la salvezza, si accontenterebbero forse anche di qualcosa di meno.

a.s.