CICLISMO – La squadra israeliana vince in Rwanda
Il dirigente: Affetto verso di noi scalda il cuore
Non poteva iniziare meglio la stagione della Israel Premier Tech, l’unica squadra professionistica israeliana di ciclismo, che si è aggiudicata la 16esima edizione del Tour del Rwanda. Decisivi i guizzi del 21enne inglese Joe Blackmore, tra i giovani più promettenti del team, che ha indossato la maglia di leader della corsa dopo due vittorie di tappa. Corsa minore se paragonata a ben più prestigiosi eventi come Tour de France e Giro d’Italia, ma comunque combattuta e ad alto tasso tecnico. Non a caso è una delle manifestazioni sportive più importanti del continente africano: partendo dal suo crescente appeal il Rwanda è riuscito a ottenere l’organizzazione dei Mondiali di ciclismo che si terranno nella sua capitale, Kigali, nel 2025.
La Israel Premier Tech ha dominato la corsa dall’inizio alla fine, con altri due successi di tappa firmati dal campione nazionale israeliano Itamar Einhorn e imbastendo in generale una strategia curata nel dettaglio per portare a casa il successo, con il quattro volte vincitore del Tour de France Chris Froome nei panni per lui inconsueti di gregario di lusso. Il pubblico ha applaudito a lungo Blackmore e i suoi compagni.
“Non c’è niente come vincere in Rwanda”, ha commentato a fine gara il direttore sportivo Lahav Davidzon. “Ne avevo sentito parlare, ma quando ho percepito l’amore travolgente nei nostri confronti sono rimasto stupito. Riscalda il cuore”. Un affetto motivato dall’ormai storica collaborazione con la squadra israeliana, che ha finanziato l’istituzione di un “Field of dreams” nel distretto di Bugesera, dove centinaia di giovani rwandesi stanno apprendendo i primi rudimenti di questo sport, incontrandosi e socializzando in una struttura più unica che rara a quelle latitudini. Il centro sportivo è stato inaugurato un anno fa. Visitandolo, Froome ha affermato: “L’obiettivo per il prossimo decennio è che partendo da qui qualcuno possa arrivare ai massimi livelli del ciclismo professionistico. Se ciò accadesse sarebbe un sogno che diventa realtà. Io penso che sia possibile”.
Foto: Israel Premier Tech