MUSICA – Eden Golan verso l’Eurovision: “Tre minuti per rappresentare i sentimenti d’Israele”

Per Eden Golan l’esibizione al prossimo Eurovision “non sarà semplice”. Le polemiche e le richieste di boicottaggio d’Israele accompagnano la sua partecipazione alla rassegna in programma a Malmö tra il 7 e 11 maggio. “È ancor più significativo per me rappresentare il mio paese quest’anno”, ha dichiarato la cantante, presentando negli studi dell’emittente pubblica Kan la sua “Hurricane”. Una canzone arrivata dopo settimane travagliate. L’Ebu (Unione europea di radiodiffusione), l’ente organizzatore, ne aveva bocciata una prima versione sostenendo che contenesse un messaggio politico: nel primo testo, intitolato October Rain, c’erano alcuni riferimenti indiretti alle stragi del 7 ottobre. Dopo la bocciatura dei versi, gli autori Keren Pels, Avi Ohion e Stav Begar, hanno modificato il testo, mantenendo la stessa melodia. Una riscrittura da cui è nata “Hurricane”, una canzone per lo più in inglese, se non per la strofa conclusiva, in ebraico: “Non abbiamo bisogno di parole grandiose/ Solo di preghiere/ Anche se è difficile da vedere/ Tu lasci sempre una piccola luce per me”. L’intera canzone, ha spiegato Golan, parla di una donna e del suo tentativo di attraversare una crisi personale. In controluce si legge l’attuale contesto dello stato ebraico: ferito dalle stragi di Hamas, dalla guerra, dal rapimento di centinaia di uomini, donne e bambini. “In quei tre minuti sul palco proverò a portare il sentimento dell’intera nazione. Con una canzone, proverò a parlare al mondo”, ha affermato Golan.
Sulla possibilità di essere fischiata durante l’esibizione, la cantante ha sottolineato: “Non sono ingenua, so quali sono le reazioni nei nostri confronti. So qual è la realtà, purtroppo. Non so se verrò fischiata, ma sono pronta. Per me conta dare il massimo, rappresentare il paese. Mi interessa solo questo. Penso che rimarremo piacevolmente sorpresi dalle reazioni”.
Alcuni paesi hanno minacciato di non partecipare all’Eurovision se ci sarà Israele, ma per il momento nessuno ha fatto un passo indietro. Intervistato da Kan, l’autore televisivo Hen Avigdori, le cui moglie e figlia sono state rapite il 7 ottobre e poi rilasciate, ha sostenuto l’importanza di partecipare alla competizione canora in Svezia. “È molto importante la presenza di un delegazione israeliana e di una canzone israeliana. Dobbiamo continuare ad andare avanti, creare, fare musica e mostrarla al mondo intero”.