UCEI – Dalla Livorno del ‘700 ai proverbi in giudeo-spagnolo,
le nuove ricerche al diploma universitario
Nel suo elaborato Miryam Bahar propone un approfondimento sui «proverbi in giudeo-spagnolo con parole in turco nell’Impero ottomano». Sandro Daniele Sciaky si è invece occupato di «censimenti settecenteschi inediti degli ebrei di Livorno». Per entrambi, studenti al diploma universitario triennale in studi ebraici dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane oggi è stato il giorno della discussione della tesi di laurea.
La ricerca di Sciaky analizza tre censimenti conservati presso l’archivio della Comunità ebraica livornese. Il neo laureato scrive nella tesi che lo spunto di partenza è stato «una ricerca di storia familiare che mi ha portato a fotografare e trascrivere per intero» documenti che, per quanto siano stati spesso utilizzati dagli storici, non sono mai stati pubblicati o analizzati in dettaglio. Dal loro studio emerge una rilevante fluttuazione quantitativa tra una rilevazione e l’altra. Due le possibili ragioni, indica Sciaky nelle premesse. La parzialità dei censimenti «che potrebbero avere trascurato ogni volta una parte significativa della popolazione». Oppure, come dimostra l’autore, «un livello di mobilità molto elevato, finora non noto, che ha modificato in modo massiccio la popolazione ebraica di Livorno in tempi ristretti».
Anche la scelta di Bahar parte dal proprio vissuto familiare: «Lo stimolo a scrivere questo lavoro», racconta, «è stato il dono che ho ricevuto dalla mia nonna paterna, il giudeo-spagnolo, che a sua volta aveva ereditato dai suoi genitori e così via, indietro nel tempo, fino agli esuli arrivati a Istanbul dalla Spagna nel 1492». La ricerca riguarda nello specifico i proverbi (Refranes) che hanno subito l’influenza della lingua turca e l’evoluzione della comunità sefardita di Istanbul da allora ai giorni nostri, «con particolare attenzione al periodo che va dal 1860 ‒ anno della fondazione a Parigi dell’Alliance Israélite Universelle – ai primi anni Duemila».
Intitolato alla memoria dell’ex presidente Ucei Renzo Gattegna, il diploma universitario in studi ebraici offre una formazione a 360 gradi tra lingua, filosofia e letteratura. Articolazione del Collegio Rabbinico Italiano, è stato riconosciuto dal ministero dell’Istruzione già dal 2003 e da allora opera come istituzione universitaria a pieno titolo. Gli iscritti ai vari corsi sono oggi una sessantina.