CALCIO – Storico accordo, Israele ora gioca anche al fútbol
Si dice spesso che il calcio non abbia frontiere. E forse non è mai stato vero come nel caso dell’accordo di cooperazione sottoscritto dalla federazione israeliana, che negli scorsi giorni si è unita alla «grande famiglia» della Conmebol, acronimo di Confederación sudamericana de Fútbol. E cioè l’organismo di governo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio sudamericano.
Una mossa a sorpresa che potrebbe schiudere l’invito a una delle prossime edizioni della Coppa America, il torneo continentale che dal 1993 ha l’abitudine di accogliere anche squadre “esterne”, lontane geograficamente come e più di Israele (in passato è successo ad esempio con Giappone, Australia e Qatar). Sarà quindi possibile assistere in futuro a partite come Brasile-Israele o Argentina-Israele, all’interno di contesti competitivi e non più soltanto in rare ed estemporanee amichevoli. Una prospettiva da leccarsi i baffi per gli appassionati di calcio israeliani, reduci da poco da una nuova delusione (l’ultima di una lunga serie) per la mancata qualificazione agli Europei.
«Questo è un momento storico emozionante, una svolta internazionale», ha dichiarato il presidente della federazione israeliana Moshe Zuares, ricordando che fanno parte della Conmebol «grandi potenze, campioni del mondo, paesi in cui il calcio è una pietra angolare, una cultura». L’adesione alla Conmebol non implica l’uscita dalla Uefa, la federazione europea cui Israele è affiliata da trent’anni esatti e che non intende lasciare. Almeno per il momento. In precedenza Israele ha fatto parte della Asian Football Confederation dalla nascita dello Stato ebraico fino al 1974, venendone estromessa per le pressioni arabe. In seguito è stata parte della Oceania Football Confederation (dal 1974 al 1979 e ancora dal 1985 al 1991) e membro provvisorio Uefa dal 1980 al 1984, di cui è poi diventato membro a tutti gli effetti.
(Foto: Israel Football Association)