MEMORIA – Franco, il partigiano più giovane, era un bambino ebreo
Ziva Modiano ricorda il cugino eroe della Resistenza

Un bambino ebreo è stato il più giovane partigiano caduto nella guerra di liberazione dal nazifascismo. Franco Cesana, nato a Mantova nel 1931, non aveva ancora 13 anni quando restò ucciso nei pressi di Gombola di Polinago, nel modenese, dopo essersi distinto «per ardimento e sprezzo del pericolo in missioni di staffetta e in numerose azioni di guerra». È quanto si legge nella motivazione della Medaglia di bronzo al valor militare conferitagli in memoria alcuni dopo, dove del piccolo Franco si ricorda anche l’esortazione rivolta ai compagni, in punto di morte, «a persistere nella lotta».
Prima che un partigiano, Franco Cesana è stato un bambino. E a un pubblico di bambini che avevano poco meno della sua età quando fu assassinato l’ha ricordato stamane sua cugina Ziva Modiano, portando una sua testimonianza agli alunni della scuola elementare che gli è stata intitolata a Roma nel quartiere Trastevere. Ziva ha conosciuto Franco nella capitale quando, dopo aver perso il padre, Cesana aveva vissuto alcuni mesi all’allora orfanotrofio ebraico Pitigliani, oggi importante centro culturale. «Lo andavo a prendere e lo riportavo. Era un ragazzino vivace, molto più vivace della media», ha raccontato Modiano alla platea dei ragazzini.
Nel corso dell’evento c’è stato un momento di commozione. Ed è stato quando agli alunni della scuola Franco Cesana è stata letta una missiva inviata dal giovanissimo partigiano alla madre, pochi giorni prima della morte. «Non devi impensieriti per me che sto da re, la salute è ottima ma solo un po’ precario il dormire», scrive Franco, che le aveva giurato in precedenza di non svelare mai a nessuno la sua identità ebraica, evitando così di mettere ulteriormente a rischio la sua vita. Nel loro ultimo incontro le avrebbe invece promesso: «Non piangere, ritornerò per il mio compleanno». Fu ucciso sei giorni prima. Con Ziva Modiano c’era Tiziana Della Rocca, ex insegnante dell’istituto e presidente dell’Associazione docenti italiani per la memoria nelle scuole (Adims).

Adam Smulevich