DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 17 aprile 2024
Ore di guerriglia e tensione a Roma, dove studenti propal hanno risposto con violenza alla decisione dell’Università La Sapienza di respingere la proposta di boicottaggio di Israele. Un agente è stato ferito, due sono stati gli arresti tra i propal. Alcuni di loro hanno poi tentato l’assalto al commissariato di polizia di San Lorenzo, dove era stato portato uno dei due fermati. I fatti di Roma sono su molte prime pagine: “Sapienza, no al boicottaggio. Scontri tra studenti e polizia” (Corriere della Sera); “Scontri alla Sapienza tra la polizia e gli attivisti pro-Palestina” (Repubblica); “Cortei anti-Israele, scontri alla Sapienza” (La Stampa); “Asini alla Sapienza” (Libero). Per il Giornale, quelle viste ieri sono scene «di una giornata di ordinario pacifismo militante».
Le richieste di boicottaggio «vanno respinte sempre». È la linea del rettore dell’Università L’Orientale, Roberto Tottoli, uno dei quattro rettori chiamati a scrivere le linee guida per evitare e contrastare tentativi di violenza e antisemitismo nelle università. «Fra ottanta rettori possono esserci sensibilità diverse», spiega al Corriere della Sera, «ma sulle linee operative c’è accordo: non dobbiamo interrompere le relazioni, ma promuoverle, perché l’accademia è luogo di confronto».
«Il nostro messaggio a tutti, all’Iran e a Israele, è di non violare il nostro spazio aereo», afferma il ministro giordano degli Esteri Ayman Safadi in una intervista con il Corriere. Secondo il ministro di Amman, «l’Iran ha risposto all’attacco al suo consolato a Damasco» e «l’onere di allentare la tensione» ricadrebbe ora su Israele. Il suo omologo italiano Antonio Tajani, parlando con la Stampa, sottolinea: «L’Iran ha una forte capacità, che però non prevarrà su quella di Israele. Dall’altro lato, Israele deve stare attento a non logorare il rapporto con gli Stati Uniti, che insieme all’Europa non vogliono l’allargamento incontrollato di questo conflitto».
«I padiglioni europei dovrebbero ospitare l’arte israeliana in attesa che riapra al pubblico, spalancare i propri padiglioni alle opere degli artisti dello stato ebraico, dimostrando la necessaria solidarietà», esorta il Foglio. «Non fare niente, restare inerti e inermi di fronte al padiglione iraniano a Venezia che celebra la “razza umana” mentre quello israeliano chiude, significherebbe lasciare che la Biennale del dissenso israeliano si trasformi nella Biennale del consenso antisemita».
Da oggi a Roma via Arrigo Solmi, intitolata al ministro di Giustizia che firmò le leggi razziste, si chiamerà via Deportati del Quadraro. Su Repubblica, l’assessore comunale alla Cultura Miguel Gotor parla di come la «toponomastica ripatrice» possa aiutare «a orientarsi tra le strade e i vicoli ciechi del nostro presente».
Come già anticipavano ieri alcuni organi di stampa, niente marcia indietro dell’Anpi milanese: il corteo del 25 aprile dovrebbe aprirsi con lo striscione “Cessate il fuoco ovunque”. A questo punto, riferisce Repubblica, «non è escluso che le rappresentanze del mondo ebraico decidano addirittura di non partecipare».