ROMA – La scomparsa di Silvana Ajò Cagli, una vita per la Memoria
A 96 anni ancora volontaria alla Fondazione Museo della Shoah

Tra pochi giorni, il 21 aprile, avrebbe compiuto 97 anni. Conquistava tutti con la sua ironia e la sua intelligenza Silvana Ajò Cagli, instancabile testimone delle persecuzioni nazifasciste e storica volontaria della Fondazione Museo della Shoah di Roma.
Scomparsa nelle scorse ore, Silvana Ajò Cagli era una donna straordinaria. La si incontrava alla Casina dei Vallati, la sede della Fondazione nel cuore del quartiere ebraico, dove è stata per anni un punto di riferimento assoluto. Amatissima a cominciare dagli studenti che ne ascoltavano la storia, partendo dalla sua espulsione da scuola all’età di 11 anni per effetto delle leggi razziste e dal modo in cui riuscì a salvarsi dal rastrellamento del 16 ottobre del 1943, il sabato nero degli ebrei romani.
Fu un amico del padre, che lavorava al ministero dell’Interno, a metterlo in guardia all’inizio del mese: «Guarda, fossi in te andrei via da casa e dal lavoro». Un altro amico venne in soccorso offrendo come rifugio un appartamento, dove Silvana e i suoi cari restarono nascosti alcuni mesi. Salvandosi così da rastrellamenti e delazioni.
Sia il suo ricordo di benedizione.

(Nell’immagine in basso: Silvana Ajò Cagli insieme ad altri volontari della Fondazione Museo della Shoah di Roma)