25 APRILE – La Brigata ebraica sfila di diritto a Milano I propal disturbano la festa
Sfila il grande striscione della Brigata ebraica al corteo nazionale per il 25 aprile a Milano. Ricorda con orgoglio la partecipazione degli ebrei alla Liberazione dell’Italia al nazifascismo. “Ricorda che il nostro posto è qui”, sottolinea il vicepresidente Ucei Milo Hasbani. Con amarezza aggiunge: «Purtroppo non stiamo vivendo il 25 aprile per quello che dovrebbe essere: una festa». Le polemiche legate alla scelta dell’Anpi di usare lo slogan «cessate fuoco ovunque» hanno portato per la prima volta la Comunità ebraica di Milano a non partecipare ufficialmente al corteo. Diversi esponenti partecipano, ma a titolo personale. C’è invece l’ormai tradizionale striscione dei giovani dell’Hashomer Hatzair: «Dalla rivolta del Ghetto di Varsavia a oggi ora e sempre resistenza».
A rovinare l’atmosfera, i soliti contestatori propalestinesi, quest’anno divisi in due spezzoni. Un gruppo piccolo, assiepato in Corso Venezia – da dove parte il corteo – a urlare strali contro chi sfila con la Brigata, ma anche contro chi porta i simboli dei campi di concentramento. Un altro gruppo propal, più numeroso, cerca di occupare Piazza del Duomo, dove si tengono i discorsi ufficiali. Gli interventi si alternano mentre le varie sigle confluiscono in piazza. «Nella giornata di oggi dobbiamo ricordare e difendere la memoria giusta, quella formativa che ricorda cosa significò la Liberazione dal nazifascismo per l’Italia e per gli ebrei», sottolinea Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah di Milano. «La Brigata e gli ebrei hanno diritto di far parte di questa festa, che non dovrebbe essere inquinata da fatti e bandiere che non c’entrano per niente».