ROMA – Espulso nel 1938: il “bambino” Calò torna a scuola per scoprire una targa

«Puntiamo ad essere presenti in modo diffuso sul territorio, sulla falsariga delle pietre di inciampo. Con targhe, formazione, progetti educativi». Tiziana Della Rocca è un’insegnante ed è la presidente dell’Associazione Docenti Italiani per la Memoria nelle Scuole (Adims). Martedì 7 maggio mattina, alla scuola per l’infanzia Goffredo Mameli di Roma, per iniziativa dell’Adims sarà svelata una targa in ricordo degli alunni ebrei espulsi dal fascismo con l’entrata in vigore delle leggi razziste. A marzo una targa analoga era stata svelata all’Istituto Comprensivo Regina Margherita. Altre cerimonie seguiranno in futuro, «affinché le nostre targhe in plexiglass svolgano per le scuole una funzione simile a quella svolta dalle Stolpersteine disseminate nelle strade e piazze delle nostre città». Fanno parte dell’Adims docenti in prevalenza delle scuole primarie, uniti dall’impegno per la trasmissione della Memoria alle nuove generazioni, in raccordo tra gli altri con Fondazione Museo della Shoah e Museo Storico della Liberazione di via Tasso. «Lavoriamo con le quinte elementari, talvolta con le prime medie. Non andiamo oltre, anche per non sovrapporci a chi già copre quella fascia d’età come l’associazione Progetto Memoria», spiega Della Rocca. Il confronto con studenti così giovani «è motivo di particolare soddisfazione e arricchimento: a quell’età i bambini non solo soltanto molto curiosi, ma si pongono anche meno problemi nel fare domande». Tutto è partito con una ricerca negli archivi delle scuole romane, cominciando dagli elenchi nominativi degli alunni e degli insegnanti cacciati nel 1938. In quello della scuola Mameli è spuntato tra gli altri il nome di Romano Calò, oggi 95enne, che fu espulso in terza elementare. Martedì mattina Calò sarà presente e racconterà la sua storia.