ROMA – Una giornata di studio in ricordo di Alberto Mortara
Leo Valiani e Alberto Mortara si conobbero a Milano, all’inizio del 1944. C’era un paese da liberare, l’Italia da ricostruire dalle macerie fisiche e morali. Mortara lo fece nelle file del Partito d’Azione guidato nel Nord Italia da Valiani, che sarà poi tra i firmatari della condanna a morte di Benito Mussolini. «La sua determinazione, la sua serietà, la sua salda preparazione culturale, la sua esemplare modestia impressionavano favorevolmente», scriverà Valiani di Mortara, in una raccolta di testi in suo onore.
Economista e produttore cinematografico, fervente europeista, Alberto Mortara (1909-1990) è stato esponente «di quell’Italia quantitativamente ma non qualitativamente minoritaria che ha contribuito a rendere questo paese migliore», raccontano Giulio Bursi e Fabrizio Trifoglio nel libro Alberto Mortara. L’antifascismo, l’economia, il cinema da loro curato per l’editore Mimesis. Se ne parlerà mercoledì 8 maggio, nel corso di una giornata di studio in programma a partire dalle 14.30 alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, promossa tra gli altri dalla Fondazione Cdec. Tra i relatori è annunciata Edith Bruck, scrittrice e poetessa sopravvissuta alla deportazione in campo di sterminio, vedova del regista Nelo Risi, che fu molto vicino a Mortara.
L’incontro si aprirà con un approfondimento sulle radici ebraiche di Mortara e sulla militanza antifascista, una storia di famiglia nel solco tracciato dai cugini Carlo e Nello Rosselli, fatti assassinare dal regime nel 1937. Uno sguardo verrà anche dato alla sua attività in difesa del patrimonio culturale degli ebrei italiani, attraverso il Cdec e come presidente del Comitato per il Centro storico ebraico di Venezia, la sua città di origine. Ma si darà anche conto di un’iniziativa assunta nel momento in cui gli ebrei di Libia furono costretti a lasciare il paese per via delle persecuzioni e dei pogrom.
Il mondo delle relazioni intrattenute da Mortara, dei tanti mondi in cui fu protagonista, si annuncia già dalla copertina. È una foto degli anni Sessanta. Intorno al Mosè di Michelangelo, ecco Mortara con Roberto Lopez, professore di storia a Yale e suo grande amico. Con loro c’è Carlo Ludovico Ragghianti, critico d’arte e regista di un film allora in preparazione su Michelangelo, prodotto dalla piccola casa cinematografica Romor Film di Mortara. Una delle attività collaterali rispetto al Ciriec italiano, il Centro Studi sull’Economia pubblica da lui fondato con Roberto Tremelloni e guidato ininterrottamente dal 1956 fino alla morte.