CALCIO – Il Psg “qatariota” sconfitto in Champions dal Borussia filo Israele

La pioggia di miliardi di euro finora investita dal Qatar nel Paris Saint Germain non ha dato i frutti sperati. Anche quest’anno la squadra di Kylian Mbappé, data tra le favorite della competizione, non solleverà la coppa della Champions League. L’ennesimo assalto al trofeo”dalle grandi orecchie” è svanito ieri sera, quando il Psg è stato battuto dal Borussia Dortmund ed eliminato in semifinale.
Curiosamente, la squadra di riferimento di una delle nazioni del mondo arabo più congeniali ad Hamas, di cui ospita la leadership “in esilio”, ha ceduto il passo a un club distintosi per la vicinanza a Israele. Dopo il 7 ottobre il Borussia e la sua tifoseria organizzata hanno subito espresso empatia e solidarietà allo stato ebraico. «Am Yisrael Chai», si leggeva in un messaggio veicolato via social dal Borussia e tra gli altri anche dai rivali del Bayern Monaco (il Borussia potrebbe trovarlo sulla sua strada in finale, se i bavaresi riuscissero stasera nell’impresa di eliminare il Real Madrid). A queste parole sono seguite azioni concrete, come già in passato di fronte al riemergere dell’antisemitismo in ambito non solo sportivo, con la costruzione di programmi educativi ad hoc, sostegno finanziario alle iniziative dello Yad Vashem, l’adozione della definizione di antisemitismo dell’Ihra. Non a caso, in dicembre, il club ha ricevuto un premio dai 150 sindaci e amministratori riuniti in città per lo European Mayors Summit Against Antisemitism. Alla fine di gennaio una delegazione del Borussia è stata in visita nel kibbutz di Kfar Aza in compagnia dei familiari di Netta Epstein, un giovane tifoso di calcio assassinato da Hamas, e ha donato borsoni e tenute da gioco per i bambini del sud d’Israele, con la speranza di «rivederli presto in campo». Alcune settimane prima il Borussia aveva reso omaggio a 14 sopravvissuti alla strage, invitati ad assistere a un incontro di campionato sugli spalti del Westfalenstadion. Uno di loro, un ragazzino che nel pogrom di Hamas ha perso il padre, il fratello e la nonna, era sceso sul prato dello stadio e accolto da un’ovazione. Al collo una sciarpa giallonera, tra le mani un bandierone dello Israelische Borussen, un’associazione israeliana che raggruppa alcuni fan del Borussia. È facile pensare che, dal 7 ottobre in poi, il loro numero sia aumentato in modo significativo. E che in queste ore la soddisfazione sia doppia.