EUROPA – Il premio Carlo Magno al rabbino Goldschmidt
Il premio Carlo Magno, assegnato ogni anno in Germania a personalità distintesi per la crescita dell’integrazione europea, è andato in passato alla cancelliera tedesca Angela Merkel, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e a papa Francesco. Ai vincitori si aggiunge da quest’oggi Pinchas Goldschmidt, ex rabbino capo di Mosca e presidente della Conferenza dei rabbini europei dal 2011. Goldschmidt, nato a Zurigo nel 1963 in una famiglia di origine austriaca fuggita in Svizzera poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, è il primo rabbino nella storia a ottenere il riconoscimento, conferito dalla città di Aquisgrana.
«La vita ebraica è una parte naturale dell’Europa e non c’è posto per l’antisemitismo», ha reso noto il consiglio direttivo del premio nel diffondere le motivazioni dell’onorificenza, consegnata a Goldschmidt dal vicecancelliere Robert Habeck e dal premier albanese Edi Rama per il suo «eccezionale lavoro per la pace, l’autodeterminazione dei popoli e i valori europei, per la tolleranza, il pluralismo e la comprensione reciproca».
Goldschmidt è una delle voci più autorevoli dell’ebraismo europeo e mondiale. Spinto dal clima autoritario a lasciare la Russia dopo essersi rifiutato di sostenere l’attacco all’Ucraina, il rav ha subito dal Cremlino l’accusa di essere un «agente straniero» e si è detto per questo «orgoglioso di essere dalla parte giusta della storia e di unirsi a una lista illustre di persone che si oppongono a un’operazione ingiustificata che nuoce a persone innocenti».