TORINO – Una nuova “casa” per Primo Levi

Entro il 2026, nella nuova biblioteca civica in costruzione in città, sarà inaugurato un luogo di «esposizione» e «lavoro» dove sarà possibile incontrare Primo Levi e le sue opere. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra l’amministrazione comunale e il centro studi Primo Levi, è stata presentata al Salone del Libro di Torino durante un incontro dedicato alla presentazione del nuovo numero de L’indice dei libri del mese, con all’interno uno speciale sullo scrittore con alcuni inediti.
«La nuova “casa” di Levi avrà alcuni tratti che la renderanno molto diversa da altri luoghi più o meno simili dedicati alla Shoah o magari alla vita di singoli scrittori, a disposizione del pubblico in varie parti d’Europa e del mondo», scrive il presidente del centro studi, Fabio Levi. Nello spazio in realizzazione nell’area del parco del Valentino i visitatori avranno  di fronte «una personalità ben delineata, le sue esperienze concrete, le sue riflessioni maturate nell’arco di una vita intera e messe alla prova del dialogo con gli altri già mentre si andavano formando». In tal modo, aggiunge Levi, l’universo di Auschwitz nella sua realtà concreta, obiettiva, «sarà posto sempre in relazione con la soggettività di chi ne ha subito le conseguenze e dunque con i pensieri che il testimone e lo scrittore hanno sviluppato in proposito nel corso del tempo». Durante l’incontro al Salone è stato annunciato che tra gli scaffali della “casa” troveranno spazio tra le altre due traduzioni dei suoi scritti, una in ebraico da poco conclusa e diffusa sul mercato editoriale e un’altra in arabo in corso d’opera.