LIBRI – 44 storie di persone che hanno fatto l’Italia
Quarantaquattro profili, dal ferrarese Ugo Ancona al triestino Alessandro Lustig Piacezzi, attestano l’importanza di un contributo che lasciò un segno nelle vicende dell’Italia post-risorgimentale, almeno fin quando l’antisemitismo di Stato rappresentò la più infame delle cesure, imprimendo una svolta drammatica alla vita ebraica nel paese. Senatori ebrei nel Regno d’Italia (ed. Giuntina), curato da Valerio Di Porto e Manuele Gianfrancesco con la prefazione della senatrice a vita Liliana Segre, nasce dal comune intento di Palazzo Madama e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di far luce su alcuni protagonisti di quel periodo storico, sulle singole traiettorie di vita, sulle sfide affrontate da una parte di essi quando nell’autunno del 1938 furono emanate le famigerate leggi razziste. Se ne parla in queste ore, nella cornice del Salone del Libro di Torino, dove il libro fa il suo debutto (ore 17.30, Sala Avorio). Da Isacco Artom a Salvatore Barzilai, da Luigi Luzzatti ad Alessandro D’Ancona: alcuni dei senatori ebrei di cui il volume tratta sono passati alla storia, arrivando a posizioni di responsabilità apicali. Per altri profili meno noti l’interesse degli studiosi era stato finora modesto. Eppure in tanti di loro «lo avrebbero meritato», scrive il direttore della Fondazione Cdec Gadi Luzzatto Voghera nell’introduzione al volume, arricchito da alcuni saggi utili per avere informazioni e contesto sulla loro opera. Tra gli altri, il giurista Massimiliano Boni presenta un quadro di insieme relativo al Regno d’Italia, illustrando provenienza, estrazione sociale, formazione culturale, orientamento politico e alcune delle attività svolte dai senatori ebrei. Di Porto si focalizza invece sul periodo fascista, dagli albori del Ventennio fino all’entrata in vigore dei provvedimenti antisemiti. Mentre l’altro curatore, Gianfrancesco, si concentra sul periodo di transizione dalla monarchia alla Repubblica, nell’Italia libera dal nazifascismo e in faticosa marcia per la ricostruzione dalle macerie. Anche in questo ambito infatti gli ebrei si distinsero per il loro apporto. Introducono il progetto editoriale alcune riflessioni del presidente del Senato Ignazio La Russa e della presidente Ucei Noemi Di Segni. Partendo da allora, si parla anche del presente. «Il Senato della Repubblica è e sarà sempre in prima linea nel contrasto a ogni forma di discriminazione, razzismo e antisemitismo che non possono e non devono trovare mai più cittadinanza», scrive la seconda carica dello Stato, ricordando come sia oggi compito delle istituzioni ribadire che «uguaglianza, libertà, rispetto e democrazia sono principi cardini ai quali tutti vogliamo e dobbiamo attenerci». Valori richiamati anche da Di Segni, che nel suo testo osserva: «I senatori eletti o nominati oggi sono l’attestazione di una libertà riconquistata, sancita da un testo costituzionale che siamo tutti chiamati a tutelare».