DAI GIORNALI DI OGGI Bokertov 13 maggio 2024
L’Italia si è astenuta dal voto per riconoscere la Palestina come «qualificata» per diventare membro a pieno titolo dell’Onu. In una intervista con il Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani spiega perché: «L’Italia, anche con la presidenza di turno del G7, ha il dovere di tenere una posizione di grande equilibrio; la maggioranza dei Paesi G7 non ha avuto una posizione univoca, gli Stati Uniti annunciavano voto contrario, il Giappone e la Francia a favore, la maggioranza alla fine ha votato per l’astensione e anche grazie a noi si è tenuta una posizione mediana».
Le cerimonie di Yom HaZikaron, il giorno del ricordo dei caduti che precede Yom HaAtzmaut (il giorno dell’indipendenza), si stanno svolgendo in Israele «in un clima di polemiche e tensione», riporta Repubblica. «Da una parte il dolore delle famiglie di chi, fra i morti del 7 ottobre, non ha ancora un corpo su cui piangere. Dall’altra la rabbia di coloro che attaccano il governo accusandolo di mancanza di strategia a Gaza».
«Netanyahu e Sinwar sono in piedi fino a quando si combatte e dunque puntano a continuare a combattere: gli altri pagano il prezzo», dice lo scrittore israeliano Etgar Keret a Repubblica. «È una sorta di Zeitgeist, di spirito dei tempi: l’idea diffusa che il sistema segue interessi che sono opposti ai tuoi».
La Stampa parla di Sde Teiman, l’ex base militare nelle vicinanze di Beer Sheva in cui sono detenuti i terroristi catturati a Gaza, definendola la «Guantanamo israeliana». Davanti ai suoi cancelli, si legge, «esponenti della sinistra israeliana hanno manifestato, denunciando le forme di detenzione ritenute illegali e voci di soprusi ai prigionieri».
«Negli atenei di Roma e Napoli la propaganda entra in classe», titola il Tempo, segnalando un convegno sulla “Nakba” al via stamane all’Università La Sapienza e con una seconda giornata domani all’Orientale. Nell’impostazione data all’evento, scrive il Tempo, Israele appare «come la realtà segregazionista e massacratrice che, il 7 ottobre dell’anno scorso, ha avuto l’improntitudine di non accettare di buona grazia lo sterminio di milleduecento connazionali e il rapimento di alcune centinaia tra uomini, donne e bambini».
Compagni. Alleati nella battaglia contro Israele. «Così i manifestanti italiani sono visti da Hamas e dal potere islamista», sottolinea il Giornale. In un articolo sui fermenti della galassia propal si parla di movimento anti-Israele «granitico», dagli Usa all’Europa.