ISRAELE – Yom HaZikaron, un paese unito nel ricordo

Il suono della sirena ha aperto come ogni anno Yom HaZikaron, il giorno in cui Israele ricorda i soldati caduti in guerra per la difesa dello Stato ebraico e le vittime del terrorismo. Una commemorazione segnata quest’anno dalla ferita del 7 ottobre, dal dolore per le vittime del pogrom compiuto da Hamas in territorio israeliano e dall’angoscia per gli ostaggi ancora trattenuti dai terroristi a Gaza.
Nel corso di una solenne cerimonia svoltasi davanti al Kotel, il “il Muro del Pianto”, il presidente d’Israele Isaac Herzog ha reso omaggio alle vittime e testimoniato ai familiari la solidarietà di tutta la nazione. Nel rivolgersi al «mondo intero», ha poi ricordato che Israele «non ha mai voluto, né scelto la terribile guerra» in corso, ma che le operazioni militari a Gaza sono state un’inevitabile reazione ai crimini di Hamas. «Abbiamo sempre sognato la pace e il buon vicinato con tutti i popoli e i paesi della regione», ha precisato. Ma «finché i nostri nemici cercheranno di distruggerci, non deporremo le nostre spade». Il capo dello Stato israeliano ha anche sottolineato come nella tradizione ebraica non esista «comandamento più grande del riscatto dei prigionieri». Per Herzog, a tal fine, è necessario «trovare il coraggio e scegliere la vita, non fermarsi finché non torneranno tutti a casa».
Intervenendo alla cerimonia, il capo di Stato maggiore Herzi Halevi ha riconosciuto che il 7 ottobre l’esercito «ha fallito nella sua missione di proteggere i cittadini dello Stato di Israele: ne sento il peso sulle spalle ogni giorno, e nel mio cuore ne comprendo appieno il significato».