ISRAELE – Leva obbligatoria per i religiosi, Netanyahu non convince i laici

Cerca una via d’uscita il primo ministro Benjamin Netanyahu per un problema che si trascina da anni: la leva obbligatoria per gli studenti delle scuole religiose d’Israele, per i quali vige un’ampia esenzione. La questione nel paese è ancor più sentita dopo le stragi del 7 ottobre e la guerra a Gaza. La maggioranza dell’opinione pubblica chiede di limitare le deroghe garantite a questo settore. Anche la Corte Suprema ha dato indicazioni in questo senso. Ma i partiti religiosi o haredi (timorati, in ebraico ) si oppongono. E il premier Netanyahu ha bisogno di loro per mantenere la maggioranza in parlamento. In queste ore è arrivata la sua ultima proposta: portare avanti la legge sulla coscrizione obbligatoria votata nella precedente legislatura in prima lettura (ne servono tre per l’approvazione definitiva) e presentata da Benny Gantz, all’epoca ministro della Difesa. L’ufficio del premier ha fatto sapere che la norma sarà presentata domani al Comitato ministeriale per la legislazione.
Il piano di Gantz, ex capo delle forze armate, all’epoca prevedeva un intervento molto graduale per aumentare il numero di haredi nell’esercito. Era un progetto provvisorio, non una soluzione definitiva. Tanto da essere oggi rinnegata dal suo stesso proponente. «Quella legge non era soddisfacente allora, e non è rilevante nella realtà di oggi, dopo il 7 ottobre», ha dichiarato Gantz, affermando che «il tempo delle chiacchiere è finito, è tempo di agire». Per l’ex capo di stato maggiore «Lo Stato di Israele ha bisogno di soldati e non di trucchi politici che dividono il popolo in tempo di guerra».
La minoranza haredi oggi rappresenta il 14 per cento della popolazione israeliana