SPORT – Il ritiro di Schwartzman, dall’Hakoah argentino alla top 10 nel tennis mondiale

L’ultimo torneo lo disputerà nel 2025, nella sua Argentina. Poi appenderà la racchetta al chiodo.
Conosciuto anche come “El Peque” per via della statura contenuta, il tennista argentino Diego Schwartzman ha annunciato il suo prossimo ritiro. Una decisione ormai nell’aria dopo che da numero otto al mondo è precipitato in questi mesi al 142esimo posto nella graduatoria internazionale. Schwartzman, 31 anni, chiude anzitempo una carriera di alto livello, dopo essere stato protagonista in varie prove del Grande Slam e aver sfiorato la vittoria agli Internazionali di Roma del 2020, dove fu sconfitto in finale dal “marziano” Novak Djokovic.
Tutto è iniziato per lui al Club Náutico Hacoaj, una società di Buenos Aires il cui nome rievoca la gloriosa polisportiva ebraica Hakoah di Vienna che fu protagonista in molte discipline nell’Europa pre-Shoah, vincendo anche un titolo nazionale di calcio nel 1925. È tra quei campi che il giovanissimo Diego si è formato nel tennis, sua grande passione insieme proprio al calcio. Un destino inciso nel nome, con cui i genitori Silvana and Ricardo Schwartzman vollero omaggiare il “Pibe de Oro” Diego Armando Maradona che in quegli anni infiammava l’Argentina tra gloria e dissoluzione.
Il retaggio ebraico è sempre stato molto importante nella vita di Schwartzman e non ha perso occasione per rammentarlo. «Qualunque prova debba affrontare nella mia carriera non è paragonabile alle difficoltà affrontate in passato dalla mia famiglia», ha raccontato in alcune interviste, parlando dei suoi antenati fuggiti dall’Est Europa appena in tempo, prima che il baratro li inghiottisse. «Quando sono arrivati in Argentina, non parlavano una sola parola di spagnolo, conoscevano soltanto lo yiddish. Sono arrivati in questo paese su una nave. Non era semplice cambiare drasticamente vita per effetto della guerra, ma ci sono riusciti», ha spiegato il tennista. Anni dopo, con la Shoah, il bisnonno del ramo materno che viveva in Polonia fu arrestato e destinato alla deportazione in campo di sterminio. Per fortuna il treno su cui era stipato ebbe un guasto e riuscì così a fuggire.
Schwartzman ha comunicato il suo ritiro con un messaggio ai fan: «Che viaggio! L’ho vissuto con una tale intensità che oggi mi è difficile mantenerlo. Tutti quei bellissimi momenti sono diventati qualcosa che oggi ha un peso ed è difficile per me continuare a godermeli appieno».