SPORT – Shikri medaglia d’oro di ju jitsu con il cuore a Re’im

Medaglia d’oro al collo, Yarin Shikri indica la scritta in ebraico sul suo kimono mentre nell’arena del Grand Prix di ju jitsu di Parigi risuona l’Hatikva, l’inno nazionale d’Israele. Cuciti in nero sul suo petto, oltre a una stella di Davide e un cuore, ci sono un nome e una data: Yochai, 7/10/23. Un piccolo gesto per ricordare l’amico di una vita, assassinato il 7 ottobre dai terroristi di Hamas. «Sentivo Yochai vegliare su di me durante tutta la competizione. Mi è stato vicino e mi ha aiutato a vincere», ha raccontato a Yedioth Ahronoth Shikri, 22 anni, già tre volte campione europeo di ju jitsu (categoria under 69 kg). Una settimana fa, tornato in patria dopo la vittoria di Parigi, Shikri per la prima volta è tornato sul luogo dove Yochai Ben Zechariah è stato assassinato, il Nova Festival di Re’im. «Ho visto la sua foto lì e ho pianto come un ragazzino».
Anche Shikri il giorno dell’attacco si trovava al Festival. «Mi hanno convinto all’ultimo i miei fratelli, Idan e Sharon, ad andare al Nova». Lui non era convinto. Stava tornando in forma dopo un’operazione all’occhio e mancavano tre settimane ai campionati europei. «Alla fine ho accettato. Era la prima volta in vita mia che andavo a una festa del genere. Ho viaggiato da solo, con la mia auto, per poter essere autonomo». Alle tre del mattino Yarin, i suoi fratelli, il migliore amico Yochai hanno iniziato a ballare. Per tre ore l’unica cosa a cui hanno pensato era divertirsi, insieme ad altre centinaia di ragazzi.
«Poi intorno alle 6.30 il caos. Prima ho sentito i boom dei razzi, poi, sempre più vicini, il rumore dei mitra dei terroristi». Il gruppo di Shikri, nella confusione, si è diviso. Lui ha preso la sua auto, i suoi fratelli un’altra. «Viaggiavo da una parte, mi dicevano di andare da un’altra. A un certo punto sono rimasto bloccato e vedevo la folla scappare a piedi. Gente cadere colpita dagli spari». Ammette di aver pensato solo a salvarsi in quel frangete e di esserci riuscito per miracolo. «Yochai è rimasto indietro per aiutare altre persone ed è stato assassinato».
Gli europei
Nonostante il trauma, Shikri pochi giorni dopo il 7 ottobre è tornato a concentrarsi sul ju jitsu. «C’erano gli Europei tre settimane dopo, non potevo crollare. Mi sono allenato anche dopo essere stato al funerale di Yochai. Quando sono andato sulla tomba, gli ho parlato». Nella competizione, organizzata in Croazia, Shikri non è crollato. Anzi, si è confermato campione europeo. E per la prima volta ha dedicato la vittoria al suo migliore amico e a un’altra amica assassinata al Nova, May Naim.
«Ora il mio obiettivo sono i mondiali in estate». Anche lì, aggiunge, al suo fianco avrà Yochai.