TORINO – Israele nella toponomastica mentre scoppia il caso dei “bambini propal”
Bambini di seconda elementare che scandiscono slogan, battono le mani, sfilano dietro una bandiera palestinese. Non siamo «in una scuola coranica di Kabul o in un campo di lavoro della Cambogia di Pol Pot o a un raduno della gioventù hitleriana», ma ciò accade «all’Università di Torino, dove gli alunni di una scuola elementare di Chieri sono stati condotti durante una gita scolastica», denunciano la Federazione Associazioni Italia-Israele e il Gruppo Sionistico Piemontese in una nota in cui si chiede al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di intervenire. I fatti sono stati documentati in un video, pubblicato in queste ore da vari organi di informazione. L’Università di Torino, già al centro delle polemiche per il voto con cui il Senato Accademico ha sospeso il bando Maeci per la collaborazione con Israele, è tra gli atenei in parte occupati dalla cosiddetta “Intifada studentesca” che sta dilagando anche in Italia. Nella nota la Federazione Associazioni Italia-Israele e il Gruppo Sionistico Piemontese ricordano che «i bambini uccisi il 7 ottobre (anche quelli estratti dal ventre della loro mamma), quelli utilizzati come scudi umani da Hamas, regime terroristico per la Ue, e quelli che frequentano le nostre scuole sono sacri e non vanno strumentalizzati».
Da Torino arriva anche la notizia che il Consiglio comunale, nella sua ultima seduta, si è impegnato «a individuare strade, vie, edifici o altri toponimi da poter intitolare a personalità dello Stato di Israele che hanno operato per costruire percorsi di pace» o «ad avvenimenti che ricordino la Shoah come il museo Yad Vashem» o luoghi geografici «quali i kibbutz di Be’eri o Beit Alfa». Nella mozione si rileva che «il governo israeliano ha partecipato attivamente alla lotta al terrorismo promossa dal governo italiano» e «ciò è anche dovuto al fatto che l’Unione Europea ha inserito Hamas tra le organizzazioni terroristiche». In Israele, si legge ancora, «sono stati anche apprezzati gli sforzi italiani nell’ambito delle operazioni delle Nazioni Unite in Medio Oriente e la linea di condotta del governo italiano, volta a contrastare ogni possibile forma di antisemitismo».