CICLISMO – Giro d’Italia sfortunato per la squadra israeliana
Tra dieci giorni, a meno di clamorosi imprevisti, lo sloveno Tadej Pogacar festeggerà la vittoria del suo primo Giro d’Italia. In assenza apparente di rivali in grado di scalzarlo dal primato, solo una circostanza sfortunata e al momento imprevista potrebbe privarlo dell’alloro sul traguardo di Roma. Almeno così sembrano pensarla quasi tutti gli addetti ai lavori, impressionati dalla volontà di vittoria espressa anche in tappe a lui non particolarmente congeniali dal “cannibale” Pogacar.
Sfortuna che è stata finora la cifra, quasi la costante, della settima esperienza al Giro della Israel Premier Tech, già Israel Start Up Nation e Israel Cycling Academy. La squadra israeliana, partita da Torino con l’obiettivo di conquistare almeno una vittoria di tappa, è ridotta al momento a soli quattro effettivi per via di altrettanti ritiri avvenuti nella prima parte della corsa. Addirittura tre in un colpo solo, in ragione dell’impatto violento con uno spartitraffico non protetto all’imbocco di una salita della quinta frazione del Giro, fatale per i canadesi Michael Woods e Riley Pickrell e per l’israeliano Nadav Raisberg. A loro si è aggiunto qualche giorno dopo il britannico Ethan Vernon, costretto a farsi da parte per problemi di salute. Sfortuna nera quindi in casa Israel Premier Tech, il cui primo corridore in classifica è l’italiano Marco Frigo, al momento 45esimo della graduatoria. L’obiettivo resta comunque la vittoria di una tappa e ogni occasione, malgrado i ranghi ridotti, resta buona. Ci ha provato due giorni fa l’australiano Simon Clarke. Ci ha provato ieri lo stesso Frigo. Verosimilmente ci riproveranno gli altri due “reduci”: il tedesco Hugo Hofstetter e l’altro australiano Nicholas Schultz. «Il nostro Giro non è finito!», annuncia il team.
(Foto: Israel Premier Tech)