CALCIO – Federazione palestinese chiede sospensione Israele da Fifa

Nel 2021, in visita a Gerusalemme, il presidente della Fifa Gianni Infantino non escludeva l’ipotesi di un Mondiale da organizzare in futuro in Israele e in alcuni paesi arabi, sull’onda degli Accordi di Abramo e con la collaborazione magari anche dell’Autorità nazionale palestinese. Ipotesi non semplice da impostare già allora e oggi del tutto inverosimile, soprattutto dopo la richiesta inviata da Ramallah al numero uno del calcio mondiale: la sospensione immediata di Israele dalla Fifa. Il caso è esploso in queste ore e verosimilmente se ne parlerà a lungo.
L’istanza è sostenuta dalla federazione asiatica e già in febbraio alcuni paesi arabi si erano attivati nella stessa direzione, tra cui gli Emirati Arabi Uniti pur firmatari nel 2020 della “normalizzazione” dei rapporti con Israele. Per la Federcalcio israeliana si tratta di un nuovo e «cinico tentativo» di isolare lo Stato ebraico e la Fifa dovrebbe rigettarlo perché «esterno alle proprie attività». Il dossier sarà comunque affrontato nel corso di una riunione ad hoc e in luglio dovrebbe esserci un pronunciamento ufficiale. «La Fifa incaricherà fin da ora esperti legali indipendenti di analizzare la richiesta e di garantire che gli statuti siano applicati nel modo giusto», ha detto Infantino. «La valutazione legale dovrà tenere conto degli input e delle rivendicazioni di entrambe le federazioni. I risultati e le raccomandazioni saranno inoltrati al consiglio della Fifa».

(Nell’immagine: Gianni Infantino durante una sua visita in Israele)