MILANO – Panel internazionale alla IX conferenza sull’antisemitismo

Le stragi di Hamas del 7 ottobre sono state un evento senza precedenti. Il più grave eccidio di ebrei dal tempo della Shoah, i cui effetti si sono sentiti in tutto il mondo. L’attacco ha scatenato in tutta Europa e in Nord America una ondata di antisemitismo. «Un fenomeno da studiare e da capire», ha sottolineato il direttore della Fondazione Cdec Gadi Luzzatto Voghera, aprendo al Memoriale della Shoah di Milano la nona Conferenza internazionale sull’antisemitismo dedicata all’analisi di come il pregiudizio antiebraico sia cambiato dopo il 7 ottobre.
Per discutere queste dinamiche e delineare soluzioni pratiche, la Fondazione Cdec assieme al Program on extremism della George Washington University di Washington, guidato da Lorenzo Vidino, hanno riunito in queste ore esperti da Stati Uniti, Europa e Israele. «La lotta all’antisemitismo è esistenziale ed essenziale, combattiamola con determinazione, ma non permettiamo che definisca chi siamo», ha avvertito in apertura la sociologa Betti Guetta, il cui messaggio è stato letto dal direttore Luzzatto Voghera.
Dopo i saluti dei presidenti del Memoriale Roberto Jarach e della Fondazione Cdec Giorgio Sacerdoti, la conferenza è proseguita con il panel internazionale con protagonisti, tra gli altri, Dina Porat, professoressa emerita presso il Dipartimento di Storia ebraica dell’Università di Tel Aviv, e Omar Mohammed, senior fellow presso il programma sull’estremismo della George Washington University di Washington.