ISRAELE – Katz richiama ambasciatori da Oslo, Madrid e Dublino

Israele ha richiamato i suoi ambasciatori da Irlanda, Spagna e Norvegia per protestare contro l’annuncio di questi paesi di voler riconoscere lo Stato palestinese. Per il ministro degli Esteri Israel Katz l’iniziativa dei tre governi europei «mette in pericolo la sicurezza» d’Israele. Questo perché «manda un messaggio ai palestinesi e al mondo: “Il terrorismo paga”». Per Katz il riconoscimento di uno stato palestinese rappresenta un premio «a Hamas e all’Iran», concesso dopo i massacri e le violenze del 7 ottobre. «È un’ingiustizia nei confronti della memoria delle vittime, un colpo agli sforzi per la restituzione dei 128 ostaggi e una spinta ai jihadisti di Hamas e dell’Iran, che mina le possibilità di pace e mette in discussione il diritto di Israele all’autodifesa». Madrid, Dublino e Oslo hanno annunciato che la loro iniziativa entrerà in vigore il 28 maggio. «La storia ricorderà Spagna, Norvegia e Irlanda per aver deciso di assegnare una medaglia d’oro agli assassini e stupratori di Hamas», ha accusato Katz.
I tre paesi sperano di ottenere altre adesioni nell’Unione europea. «Sono fiducioso che altri si uniranno a noi», ha dichiarato Simon Harris, capo del governo irlandese. La Norvegia sostiene che il riconoscimento sia «l’unica alternativa che offre una soluzione politica per israeliani e palestinesi: due Stati che vivono fianco a fianco, in pace e sicurezza». Sulla stessa linea è il premier spagnolo Pedro Sánchez, da mesi impegnato, scrive il Financial Times, in un tour europeo per allargare il sostegno al riconoscimento di uno stato palestinese.
La decisione dei tre governi ha ricevuto sia il plauso dell’Autorità nazionale palestinese sia di Hamas. Attualmente sono 139 gli stati membri delle Nazioni Unite a riconoscere uno stato palestinese. In Europa l’ultima ad averlo fatto è stata la Svezia nel 2014. Prima di entrare nell’Unione europea un passo simile era stato fatto da Polonia e Slovacchia.
A gennaio il Regno Unito ha dichiarato che potrebbe procedere con il riconoscimento come parte degli sforzi delle Nazioni Unite per garantire una soluzione a due Stati nella regione. E in queste ore la Francia ha definito il passo diplomatico come un’opzione.
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