UNIVERSITÀ – Crui dice no a boicottaggio d’Israele, “situazione complessa”

Era attesa da tempo una posizione ufficiale della Conferenza dei rettori delle università italiane sul conflitto in Medio Oriente. In particolare sul boicottaggio d’Israele invocato dai movimenti studenteschi che da settimane bloccano le lezioni e occupano gli spazi degli atenei. A loro la Crui ha chiarito in queste ore che non ci sarà nessuna interruzione delle relazioni con le università israeliane. Al termine dell’assemblea odierna a Roma, la conferenza dei rettori ha diffuso una nota in cui si impegnano a «proseguire la collaborazione scientifica con le università straniere di ogni Paese». Compreso Israele. Interrompere gli accordi con la accademie dello stato ebraico vorrebbe dire «rigettare l’importanza di luoghi di riflessione, pensiero critico e confronto costruttivo. Scienza e cultura sono garanzia di liberi spazi di dialogo anche nella differenza di opinioni e visioni».
Un no dunque a ogni boicottaggio.
«È essenziale evitare di favorire l’escalation con schieramenti aprioristici», ha avvertito Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui. «La situazione mediorientale è complessa e come tale va analizzata. Il vero coraggio è quello di non cedere a logiche di parte e schierarsi invece per la pace».
Dopo il 7 ottobre studenti ebrei e israeliani hanno denunciato episodi di antisemitismo e un preoccupante clima di intimidazione in diversi atenei del paese. Nella nota della Crui si ricorda come l’università debba essere «un luogo libero e pacifico» di confronto, dove la violenza non può mai avere posto.
La Crui, citando il capo dello stato Sergio Mattarella, ha inoltre fatto propria la richiesta «di un’immediata cessazione delle ostilità e del rilascio degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre. Il massacro di civili che da quella data è stato perpetrato nella Striscia di Gaza e la contemporanea distruzione di tutte le infrastrutture, non ultime le università, hanno ormai superato ogni limite accettabile». Dai rettori è inoltre arrivato l’impegno ad aprire a nuove collaborazioni per accogliere studenti e studentesse palestinesi.