SARAJEVO – Ebrei e musulmani a Srebrenica, appello contro l’odio

Creare uno spazio sicuro in tempi difficili come questo «richiede di uscire dalla nostra comfort zone e denunciare apertamente, insieme, ciò che riteniamo sbagliato». È il messaggio del rabbino capo di Polonia, rav Michael Schudrich nel corso di un incontro a Sarajevo del Muslim Jewish Leadership Council (MJLC). L’organizzazione riunisce rappresentanti del mondo ebraico e islamico europeo con l’obiettivo di costruire un dialogo tra le fedi per combattere pregiudizi, intolleranza e violenza.
A Sarajevo si è discusso della situazione attuale, con le ripercussioni in Europa del 7 ottobre e del conflitto a Gaza. Dal MJLC è arrivata una denuncia di come in questi mesi siano aumentate «le inaccettabili interpretazioni teologiche errate da parte di estremisti che incoraggiano la violenza contro le comunità dell’altra fede». «Condanniamo con la massima fermezza questo drammatico abuso dei valori religiosi ebraici e musulmani: non esiste alcuna giustificazione religiosa per l’uccisione di innocenti. Ribadiamo quanto sia importante evitare in tutti i modi che questo conflitto semini divisione anche in Europa», scrivono i membri dell’organizzazione, di cui fanno parte l’ex rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, rav Schudrich, il mufti della Comunità islamica slovena Nedzad Grabus e l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente dell’italiana Coreis. Nel corso della quattro giorni a Sarajevo, è stata organizzato anche una cerimonia commemorativa a Srebrenica, teatro del massacro di 8 mila bosniaci musulmani nel luglio del 1995.
Nel messaggio c’è poi un’esplicita condanna ai «discorsi di odio dei musulmani e gli attacchi fisici contro le comunità ebraiche in Europa». Oltre alla minaccia antisemita, si sottolinea anche l’aumento di islamofobia con «politici opportunisti che tentano di approfittare della situazione in vista delle prossime elezioni europee, venendo meno alla loro responsabilità di rispettare la libertà di religione e di credo e incoraggiando l’odio tra le comunità ebraiche e musulmane».
L’impegno comune, concludono i rappresentanti ebrei e musulmani, è continuare a fare leva «sulla forte storia di rispetto reciproco e collaborazione che le nostre comunità condividono da secoli. Vi invitiamo a continuare con noi a preservare e accrescere questa eredità di cooperazione. Le tombe di Srebrenica ci ricordano quale sia l’alternativa».