ROMA – Convegno su giusti e delatori tra armistizio e Liberazione

Dall’otto settembre del 1943 alla Liberazione del paese dal nazifascismo «il tema centrale, in Italia, fu la scelta: la scelta dei “giusti”, di chi aiutò gli ebrei; la scelta al contrario di chi fece delazione; la scelta della lotta partigiana; la scelta della Brigata Ebraica». Quello della scelta «è un tema ancora attuale, insieme alla necessità di approfondire» contro il rischio di semplificare questioni complesse, un problema oggi dilagante nelle nuove generazioni. Si è aperto con questa riflessione dell’assessore alla Memoria della Comunità ebraica romana Daniele Regard il convegno “Gli ebrei in Italia dall’Armistizio alla Liberazione. I casi di studio di Roma e Firenze (1943-1944)” al Centro ebraico il Pitigliani della capitale. Dal ruolo della Chiesa cattolica all’impegno di Resistenza, dal contributo degli oltre cinquemila volontari accorsi dall’allora Palestina mandataria alla ripresa della vita ebraica nel Dopoguerra. Questi alcuni dei temi oggetto di approfondimento da parte di storici, archivisti e docenti universitari. Introdotto dai saluti di Regard, della vicepresidente della Comunità ebraica fiorentina Brett Lalonde e dalla consigliera del Pitigliani Miriam Haiun, il convegno si è aperto con una panoramica su “i sommersi e salvati” di quei mesi a cura della responsabile dell’archivio storico comunitario romano Silvia Haia Antonucci. Quasi il 40% degli arresti fu effettuato da italiani, ha spiegato Antonucci, facendo emergere già da questo dato le gravi responsabilità del regime fascista e del collaborazionismo locale. Mentre lo storico Martino Contu si è concentrato in particolare sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, luogo nella cui tragicità possiamo “incontrare” non solo Roma, ma l’Italia intera, nelle sue molteplici sfumature. Anche di natura religiosa, ha ricordato, visto che quasi un quarto delle vittime furono ebrei. L’eccidio «rappresentò il fondo, ma anche il punto di ripartenza della nostra democrazia: ecco perché il capo dello stato Sergio Mattarella ha iniziato da lì il suo mandato ed ecco perché partecipa ogni anno alla commemorazione delle vittime».

(Nell’immagine: Mattarella alle Fosse Ardeatine, lo scorso 24 marzo)