ISRAELE – Mossad: Iran finanzia criminali per colpire in Europa

Negli ultimi mesi sono stati scoperti decine di piani terroristici sostenuti dall’Iran contro obiettivi ebraici e israeliani in Europa. Lo ha reso noto il Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana, spiegando che il regime di Teheran ha assoldato organizzazioni criminali locali per compiere gli attacchi. È accaduto ad esempio in Svezia, dove a gennaio un ordigno esplosivo è stato ritrovato all’interno dell’ambasciata israeliana e poi distrutto dagli artificieri. Secondo il Mossad dietro questa e altre azioni ci sarebbe il gruppo criminale Foxtrot, guidato da Rawa Majid, ricercato per traffico di droga dalla polizia svedese.
Majid, riporta l’emittente Kan, sarebbe stato «reclutato da agenti di Teheran dopo essere fuggito in Iran dalla Turchia nel settembre 2023, inseguito dalle forze dell’ordine internazionali». In cambio del rilascio, il regime degli Ayatollah ha chiesto a Majid di usare la sua rete criminale per mettere in piedi azioni terroristiche in Europa. Per il Mossad tra i bersagli ci sono anche le Olimpiadi che si disputeranno in estate a Parigi.
L’allerta delle autorità israeliane è dunque alta anche per possibili obiettivi fuori dai suoi confini. Nel mentre la guerra contro Hamas a sud e contro Hezbollah a nord continua. Tsahal sta operando nella «Philadelphi Route», il corridoio di 15 chilometri che separa la Striscia di Gaza dall’Egitto. Al nord i sistemi di difesa hanno intercettato diversi droni kamikaze lanciati da Hezbollah e, per la seconda volta dal 7 ottobre, un missile sparato dall’Iraq. Di quest’ultimo attacco non ci sono state rivendicazioni, ma Gerusalemme indica le milizie sciite sostenute dall’Iran come responsabili.
In questo scontro su più fronti, anche la politica interna israeliana si scalda. Il partito del ministro Benny Gantz, Unità Nazionale, ha presentato in queste ore una proposta di legge per lo scioglimento della Knesset, il parlamento israeliano. «Il 7 ottobre è una catastrofe che ci impone di fare un passo indietro e ricevere la fiducia dei cittadini per formare un governo di unità ampio e stabile» ha affermato Pnina Tamano-Shata, la parlamentare che ha presentato la richiesta di scioglimento. L’iniziativa è stata duramente respinta dal Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu. «Nel bel mezzo di una guerra, Israele ha bisogno di unità, non di divisione. Lo scioglimento del governo di unità è una ricompensa per Yahya Sinwar, leader di Hamas, una resa alle pressioni internazionali e un colpo mortale agli sforzi per liberare i nostri rapiti», sostiene in una nota il Likud. L’iniziativa di Tamano-Shata arriva mentre si fanno sempre più insistenti le critiche di Gantz, attualmente ministro del gabinetto di guerra guidato da Netanyahu, al primo ministro. Perché la legge di scioglimento passi dovrebbero esserci delle defezioni nell’attuale maggioranza guidata dal leader del Likud. Un’eventualità non esclusa dai media locali, ma che difficilmente si concretizzerà.

(Nell’immagine, un colloquio tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e il capo del Mossad David Barnea)