ISRAELE – Governatore Yaron: economia regge, urge integrare haredim

«L’economia israeliana è fondamentalmente solida e possiede le caratteristiche necessarie per prosperare anche durante la guerra. Ma non avverrà in automatico», ha avvertito il governatore della Banca centrale d’Israele Amir Yaron. Tra i relatori della conferenza annuale del Jerusalem Post a New York, Yaron ha mandato un chiaro messaggio al governo di Benjamin Netanyahu: perché l’economia israeliana torni a crescere rapidamente saranno decisive le politiche messe in campo da Gerusalemme.
I costi della guerra – stimati in 63 miliardi di euro – costringeranno Israele a prendere provvedimenti fiscali dolorosi ma necessari, ha spiegato l’economista. Alcuni sono già stati adottati dal governo, come l’aumento dell’Iva dal 17 al 18% per il 2025. Ma il ministero delle Finanze, riporta il sito Globes, sta valutando di introdurre la misura già quest’anno per rispondere all’aumento della spesa pubblica e per la Difesa.
Sempre quest’anno potrebbero essere tagliati alcuni ministeri. A fine 2023 i tecnici del ministero delle Finanze ne avevano individuati dieci da cancellare per un risparmio di 4 miliardi di shekel (quasi un miliardo di euro), tra cui quello degli Insediamenti e delle Missioni nazionali, diretto da Orit Strock; il ministero di Gerusalemme e della Tradizione ebraica, guidato da Meir Porush; quello per la Diaspora e l’Uguaglianza sociale, guidato da Amichai Chikli.
Per il governatore Yaron è necessario anche indagare in modo approfondito come sono strutturate le spese militari. Di recente il governo ha istituito una commissione per occuparsi proprio di questo argomento e per dare delle linee sui costi futuri della Difesa. Iniziativa applaudita da Yaron, che da tempo chiedeva un provvedimento simile.
«È chiaro che un’economia prospera ha bisogno di sicurezza, ma anche la sicurezza ha bisogno di un’economia prospera», ha affermato il capo della Banca centrale. Per lui due sono le maggiori sfide su cui deve concentrarsi il governo: la mancanza di infrastrutture e l’integrazione nel mercato del lavoro di uomini haredi e donne arabe. Riguardo al secondo punto, «l’inserimento di queste due minoranze in posti di lavoro di qualità sosterrà l’economia israeliana». Yaron ha sottolineato come sia necessario per i giovani haredi studiare a scuola alcune materie del curriculm di base del sistema educativo israeliano, come matematica, scienze e inglese. Secondo un rapporto governativo del 2022, l’84% dei ragazzi delle scuole superiori haredi (13-18 anni) non ha studiato nessuna di queste materie. Senza queste competenze il loro inserimento nel mercato del lavoro è difficile. Ma si tratta di risorse fondamentali per il futuro d’Israele, ha avvertito Yaron, considerando che si prevede che questa minoranza continua ad espandersi e diventerà una percentuale importante della società israeliana con il passare del tempo». Attualmente i haredi rappresentano 14% della popolazione, ma nei prossimi 25 anni dovrebbero diventare il 25%.