ROMA – 4 giugno, ottanta anni dopo una festa per la libertà

Roma celebra in queste ore l’ottantesimo anniversario dalla sua Liberazione. Era il 4 giugno del 1944 quando le forze alleate fecero il loro ingresso nella capitale, espellendo i nazifascisti e garantendo il ritorno della normalità. Scene di giubilo si verificarono in tutta la città in segno di gratitudine per i liberatori soprattutto americani, canadesi e inglesi agli ordini del generale Mark Clark. Iconica tra le altre l’immagine dei sigilli rotti quello stesso giorno al Tempio Maggiore, dove gli ebrei romani poterono presto ritrovarsi di nuovo in libertà. È noto il nome del soldato americano che compì materialmente l’azione, Charles Aaron Golub. «Avresti dovuto vedere l’espressione di incredula felicità sui volti della gente: che spettacolo quando la sinagoga è stata riaperta al pubblico e le preghiere di ringraziamento si sono levate nel cielo» scriverà alla moglie in una lettera.
«La Liberazione di Roma è stato un momento di rinascita della città dopo mesi di oppressione, di crimini come il rastrellamento degli ebrei di Roma, l’eccidio delle Fosse Ardeatine, il rastrellamento del Quadraro, una strategia terroristica per rallentare l’avanzata degli alleati e intimidire il movimento partigiano», ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri durante le celebrazioni odierne, iniziate con la deposizione di una corona nel luogo simbolo della Resistenza cittadina: Porta San Paolo. Il ricordo di quella giornata “vive” in tanti appuntamenti. Tra gli altri un evento nell’aula magna della John Cabot University al quale è intervenuto il presidente degli ebrei romana Victor Fadlun, che ha ricordato come il 4 giugno di 80 anni fa rappresentò per la popolazione ebraica un «ritorno alla luce» dopo sei anni drammatici tra persecuzione dei diritti e persecuzione delle vite. Gli ebrei romani festeggeranno di nuovo domani mattina, con la restituzione alla cittadinanza dell’opera “Seconda casa. Gerusalemme-Roma” di Micha Ullman. La cerimonia, nell’area di Monte Savello, racchiude due anniversari: gli 80 anni della Liberazione di Roma e i 57 della unificazione di Gerusalemme. La scultura ambientale, informa la Comunità, verrà collocata nella posizione originaria scavata nella pietra nera di via del Foro Olitorio «e fino ad oggi momentaneamente rimossa per il rifacimento del selciato urbano». Da oggi intanto una targa collocata al quinto piano di via Principe Amedeo 2 ricorda che in quei locali operava un tempo la famigerata Banda Koch. All’iniziativa, promossa da Partito Radicale e Radio Radicale, ha aderito tra gli altri la presidente Ucei Noemi Di Segni.