GERUSALEMME – Ebrei “timorati”, arabi e tasso di impiego: tutti i numeri

Per la prima volta una città israeliana supera il milione di abitanti. È Gerusalemme a tagliare questo traguardo. Al secondo posto, Tel Aviv con 500mila abitanti (considerando anche l’area metropolitana di Gush Dan la sua popolazione arriva però a 1,5 milioni). Lo annuncia l’Ufficio centrale di statistica d’Israele alla vigilia di Yom Yerushalaim, il giorno dedicato alla riunificazione della capitale d’Israele nel 1967.
Dal 1948, con l’indipendenza d’Israele, la città era divisa: la parte occidentale era sotto il controllo israeliano; quella orientale, con la Città Vecchia, era in mano giordana. Durante la guerra dei Sei giorni (giugno 1967) l’esercito israeliano conquistò l’antica parte orientale e per la prima volta in migliaia di anni tutta Gerusalemme tornò sotto il controllo ebraico.
Come in passato le celebrazioni per questo anniversario sono anche l’occasione per fare il punto sulla demografia della capitale. Del milione di abitanti, il 39,5% sono arabi, il 60,5% sono “ebrei e altri”, riferisce l’Ufficio centrale di statistica. All’interno della popolazione ebraica della capitale d’Israele circa la metà si identifica come haredi (“timorata”).
La stragrande maggioranza dei cittadini è soddisfatta della propria vita in città: il 91%. La percentuale sale se si considerano solo i residenti ebrei: 93%, mentre tra gli arabi la soddisfazione si attesta all’86%.
Altra statistica evidenziata è il tasso di occupazione in città nel 2023, pari al 52,2% rispetto alla media nazionale del 63,55.
La natalità a Gerusalemme è stata di 3,68 figli per donna, superando il tasso medio nazionale di 2,89. Nel gruppo “ebrei e altri” il tasso è di 4,3 figli per donna, mentre tra le donne arabe scende a 2,81 figli (la media nazionale è di 2,9).