FRANCIA – I due pesi e le due misure di Macron

“Ciò che viene permesso a tutti viene rifiutato agli ebrei, e questo doppio standard è spesso un segno di antisemitismo”. Così scrive il 3 giugno su TribuneJuive Frédéric Sroussi, riportando le posizioni del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Da febbraio chiede a Israele di fermare le operazioni contro Hamas, a Gaza, peraltro del tutto legittime, e allo stesso tempo si atteggia a prepotente contro la prima potenza nucleare del pianeta, proponendo di inviare soldati francesi in Ucraina e incoraggiando gli ucraini a combattere con più audacia contro la Russia. Israele deve deporre le armi, ma le operazioni di Kiev vanno sostenute, ossia l’Ucraina ha diritto di difendersi, mentre lo Stato ebraico non lo deve fare. Sroussi ricorda come l’offensiva della Russia sia una guerra “convenzionale”, in cui un esercito si confronta con un altro con l’obiettivo di conquistare un territorio, mentre nel caso di Israele migliaia di terroristi hanno colpito attaccando civili, decapitando bambini, violentando donne e uomini, bruciando vive intere famiglie e mutilando sessualmente le vittime. Facendo un confronto numerico è come se fossero stati massacrati 8 mila cittadini francesi… come avrebbe reagito Emmanuel Macron? Qualcuno per cui non vale la pena combattere lo spargimento di sangue ebraico fino all’annientamento di Hamas, mentre per il sangue ucraino per il quale è lecito correre il rischio di una terza guerra mondiale tra paesi nucleari. Due pesi, due misure.