SPORT – Australia nega ingresso a numero uno federcalcio palestinese

Da qualche settimana il numero uno della federcalcio palestinese Jibril Rajoub ha legato il suo nome a una nuova “battaglia”: far sospendere Israele dalla Fifa, il massimo organismo del calcio mondiale. «La palla è nel tuo campo», ha dichiarato a metà maggio nel rivolgersi al presidente della Fifa Gianni Infantino. Sulla spinta di questa iniziativa, la Fifa ha incaricato degli esperti legali indipendenti di analizzare la richiesta ed esprimersi.
Se ne saprà di più nei prossimi giorni, con deadline il 20 luglio. E intanto notizia di queste ore che l’Australia ha negato a Rajoub l’ingresso sul proprio territorio, in occasione della partita di qualificazione ai Mondiali di martedì 11 giugno tra i padroni di casa e la rappresentativa palestinese. La notizia non è passata inosservata, non soltanto a Ramallah ma anche in Israele. «Il governo australiano ha vietato l’ingresso nel paese al terrorista condannato Jibril Rajoub», ha commentato tra gli altri il ministro degli Esteri Israel Katz. «Rajoub, che ha elogiato il massacro di Hamas del 7 ottobre e ha chiesto un massacro simile in Giudea e Samaria, non è idoneo ad assistere alle partite di calcio internazionali», ha poi sostenuto il ministro, ritenendo che il suo posto sia nella Muqata, il palazzo di governo dell’Anp, «a giocare a palla al muro». Fedelissimo dell’ex leader dell’Olp Yasser Arafat, Rajoub non è nuovo a questo tipo di controversie. Nel 2018 la Fifa lo aveva punito con il divieto assoluto di partecipazione a manifestazioni calcistiche di ogni sorta, per via del suo incitamento «all’odio e alla violenza». All’epoca Rajoub aveva esortato al rogo di fotografie e maglie del campione argentino Lionel Messi nel caso in cui si fosse recato in Israele per una partita amichevole.