OLIMPIADI – Adam Maraana, nuotatore arabo-ebreo, in vasca a Parigi

Comitato Olimpico Israeliano
Figlio di un pescatore di Yaffa, Rifaat “Jimmy” Turk è stato il primo calciatore arabo a giocare nella nazionale israeliana di calcio e l’ultimo cittadino arabo a rappresentare Israele alle Olimpiadi. Correva l’anno 1976 e i Giochi erano quelli di Montreal, successivi a quelli di Monaco di Baviera insanguinati dal terrorismo palestinese. Quasi mezzo secolo dopo nella Parigi blindata a cinque cerchi che si appresta a ospitare la 33esima edizione della manifestazione sportiva tra molte preoccupazioni legate alla sicurezza ci sarà tra gli altri Adam Maraana, nuotatore di talento ventenne che appena pochi giorni fa è andato sotto la soglia dei 53 secondi e 74 centesimi posta come limite per qualificarsi alla gara dei cento metri a stile libero. Il cronometro si è fermato 14 centesimi prima, suscitando l’inevitabile entusiasmo del diretto interessato, che farà parte di una delegazione in cui spicca il nome di Anastasia Gorbenko, pure lei ventenne, medaglia d’argento nei 400 misti ai Mondiali di nuoto di Doha dello scorso febbraio.
Maraana ha origini arabe, ma è cresciuto come ebreo in una famiglia mista. «Mia madre è ebrea. Io ho servito nell’esercito, studiato Torah, celebrato il bar mitzvah (la maggiorità religiosa ebraica che i maschi conseguono all’età di 13 anni, ndr). Mio padre invece è musulmano», ha detto l’atleta in una recente intervista ripresa dal New York Post. «Sono orgoglioso di ciò e lui è orgoglioso di me». Il terzo atleta arabo in lizza per Israele alle Olimpiadi raccoglie idealmente il testimone da Turk e ancor prima dal sollevatore di pesi Eduard Meron, che fu in gara ai Giochi olimpici di Roma del 1960. Meron fu anche il portabandiera della squadra israeliana. Un anno dopo fu invitato alle Maccabiadi e vinse l’argento.