FIRENZE – Dal 20 giugno musica e incontri per la pace al Balagan Café

Ruoterà attorno alla ferita del 7 ottobre la dodicesima edizione del Balagan Café, il festival estivo a cura della Comunità ebraica di Firenze al via giovedì 20 giugno con l’incontro “Dove comincia la pace”. Un tema, quello della pace, filo conduttore quest’anno di un’iniziativa che passerà come di consueto in settembre il testimone alla Giornata Europea della Cultura Ebraica. 
L’artista israeliana Noa sarà tra le protagoniste della kermesse con un concerto in programma il 5 settembre. Saranno anche ospiti del Balagan tra gli altri padre Bernardo Gianni, promotore lo scorso autunno di una marcia silenziosa per la pace, le attiviste italo-israeliane Edna Angelica Calò Livne e Manuela Dviri, il filosofo Davide Assael, lo storico Claudio Vercelli, lo psicologo ed esperto di lotta all’antisemitismo David Meghnagi. La location è quella di sempre, il giardino della sinagoga: a breve sarà intitolato alla memoria di Daniela Misul, presidentessa degli ebrei fiorentini scomparsa durante il suo secondo mandato nel 2019. Una donna di pace e con una visione di largo respiro, è stato sottolineato alla presentazione di Balagan Café, ricordando i progetti avviati con le istituzioni, il mondo dell’associazionismo, le altre minoranze religiose presenti a Firenze.
Come tradizione da dodici anni, la musica sarà in scena ogni giovedì sera. La cantante palestinese Miriam Toukan si esibirà insieme a un gruppo di musicisti israeliani, in un concerto dedicato all’incontro tra la cultura araba-libanese e quella israeliana. Tra tanti appuntamenti (alcuni già annunciati, altri lo saranno in futuro) ci sarà un tributo a Herbert Pagani, artista ebreo di origine libica, autore di una famosa lettera aperta al colonnello Gheddafi. «In undici anni di attività il Balagan Café ha costruito qualcosa di più di un festival culturale di successo: grazie a programmi nati intorno alla curiosità e interesse verso il mondo ebraico ma sempre declinati sulla linea del dialogo e della conoscenza reciproca, ha offerto uno sguardo capace di illuminare spazi ancora immersi nell’oscurità dell’incomprensione e del pregiudizio», ha dichiarato il presidente della Comunità ebraica fiorentina Enrico Fink, ideatore e direttore artistico del festival, che condividerà il palco inaugurale del 20 giugno con il rabbino capo della città Gadi Piperno. «Oggi viviamo un momento drammatico, che non possiamo ignorare. La guerra ha scosso le coscienze e generato una discussione senza precedenti nella nostra città, nelle nostre comunità», ha aggiunto Fink, spiegando come «mai come in questo momento abbiamo bisogno di prospettive nuove che scavalchino gli steccati, che contribuiscano a far nascere prospettive innovative, percorsi di riconoscimento dell’altro, delle sue ragioni, dei suoi diritti, della sua sofferenza». Il Balagan sarà dedicato allo chef Jean-Michel Carasso, recentemente mancato, «ispiratore di mille ricette che in questi anni hanno accompagnato e donato gusto ai giovedì sera all’ombra della cupola della sinagoga».

(Nell’immagine: un concerto di Frank London al Balagan Café)