ISRAELE – Un druso fra i 12 caduti, festa Eid al-Adha spostata

Nel video del 2022 si vedono Liri Albag e Itay Amar ballare e ridere dietro le mascherine. I due hanno 17 anni, sono al penultimo anno di liceo e svolgono insieme un’attività di volontariato in una residenza per anziani. «Si vede che sono amici. Avevano lo stesso modo di scherzare, ridere e divertirsi», ha commentato Shira, madre di Liri. Non sapeva dell’amicizia tra i due ragazzi. L’ha scoperta vedendo nelle scorse ore quel video diffuso dopo l’annuncio della morte di Itay, nel frattempo diventato sergente, a Gaza, dove da otto mesi è prigioniera Liri, ostaggio di Hamas. «Provo una grande tristezza. È tutto così difficile», ha commentato Shira, rivolgendo un pensiero al giovane che due anni fa ballava con la figlia.
Itay, 19 anni, è uno degli otto militari del Battaglione 601 della Brigata del Genio uccisi nell’esplosione di un veicolo blindato Namer a Rafah. Un incidente che ha scosso l’intero paese, tra i più gravi avvenuti dall’inizio della guerra a Gaza. «Piangiamo per il sacrificio dei nostri figli migliori e abbracciamo con tristezza e lacrime le famiglie in lutto. Che la loro memoria sia benedetta», ha affermato il presidente d’Israele Isaac Herzog, esprimendo il proprio cordoglio.
Oltre al grave incidente a Rafah, nelle stesso ore altri quattro soldati sono morti in scontri con i terroristi di Hamas, portando a dodici il numero dei militari caduti nel fine settimana. Due sempre nel sud della Striscia dove le operazioni di Tsahal continuano. «Abbiamo perso soldati e comandanti durante l’attacco (al blindato)», ha commentato il capo del Comando Sud, Yaron Finkelman. L’imperativo «è andare avanti» per smantellare la Brigata Rafah e «distruggere tutte le infrastrutture nemiche in quest’area». L’incidente di sabato contro il Namer è sotto indagine, ha spiegato Finkelman. «Dobbiamo evitare che situazioni simili si ripetano». Secondo le ricostruzioni l’attacco è stato compiuto con un missile anticarro sparato da breve distanza dai terroristi.
Tra gli otto soldati uccisi nell’attacco, il primo nome reso noto è stato quello del capitano Wassem Mahmoud, 23enne del villaggio druso di Beit Jann, in Galilea. Per celebrare il suo funerale, la comunità drusa di Beit Jann ha ritardato di un giorno l’inizio della festività di Eid al-Adha. Ferito durante il 7 ottobre, Mahmoud ha continuato a combattere nell’esercito. «Voleva proteggere il confine meridionale e prevenire altri terribili massacri», ha ricordato lo sceicco Muwafak Tarif, leader spirituale della comunità drusa.
Quattro funerali si sono svolti in successione nel cimitero dell’esercito sul Monte Herzl, a Gerusalemme. Qui è stato sepolto il sergente Eliyahu Moshe Zimbalist, 21enne della centrale cittadina di Beit Shemesh. «Dovevi essere tu a recitare il kaddish per me (la preghiera ebraica per i morti). Non io per te», , ha affermato il padre Simmy. «Questo è uno dei giorni più difficili per la nostra famiglia. Non ci sono parole per esprimere i nostri sentimenti».