TRADIZIONI – Perché addobbiamo il Tempio di Firenze a Shavuot   

La ricorrenza di Shavuot, Pentecoste, è una delle tre festività bibliche di pellegrinaggio al Tempio. È la festa delle primizie e il giorno in cui si celebra anche il ricevimento delle Tavole della Legge sul Monte Sinai.
Per l’occasione si usa addobbare le sinagoghe con il verde e fiori. Al Tempio di Firenze nel 2020, cogliendo la coincidenza della festività con il termine della quarantena dal Covid 19, furono sospese, lasciandole fluttuanti dal matroneo, diverse centinaia di coloratissime e profumate rose in una suggestiva installazione “mobile”. Quest’anno invece il tema dell’addobbo sono state le foglie di “palma da datteri”, la Phoenix dactylifera, emblema delle oasi desertiche e una tra le sette specie della “terra promessa” indicate nel Deuteronomio. Oltre l’abbinamento delle foglie con le singole colonne che sostengono il matroneo, otto sono state installate a formare degli stipiti ai quattro accessi della balaustra che circonda l’Aron. L’immagine degli archi, che ogni coppia di palme ha formato nella balaustra, non poteva non essere associata all’immaginario che ci ha consegnato Ezechiele delle ali dei Cherubini poste sui due lati del tabernacolo dell’Aron Ha Brit. 
Le palme di Shavuot saranno conservate per essere riadoperate per coprire il cielo della Sukkah della Comunità nella prossima festività di Sukkot, mettendo in atto l’usanza di collegare virtualmente le feste tra loro. Infatti il Lulav di Sukkot viene conservato e impiegato nelle pulizie della seguente Pasqua. 
Le foglie della Phoenix dactylifera provengono, e sono gentilmente state donate, dall’Orto Botanico di Firenze, che fa parte del Sistema Museale di Ateneo, Università di Firenze, ai quali la Comunità ebraica di Firenze e chi scrive, l’ideatore del allestimento, sono riconoscenti. 
 
David Palterer, architetto