DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 19 giugno 2024
C’è l’ombra dell’antisemitismo sullo stupro di una dodicenne francese a Parigi. Tre ragazzini suoi coetanei sono agli arresti con l’accusa di averla violentata. Uno di loro «è il suo ex fidanzatino, che avrebbe voluto punirla perché lei gli aveva nascosto di essere ebrea, secondo la ricostruzione del Parisien che ha dato per primo la notizia», riporta il Corriere della Sera. «Stuprano una dodicenne ebrea perché odiano la sua religione», titola Libero.
Alta tensione tra Israele e Libano. «Lo spettro di un’escalation del conflitto incombe e preoccupa tutti, a cominciare dagli Usa», riferisce La Stampa. «Israele ha perso la pazienza», scrive il Messaggero, segnalando la reazione del governo di Gerusalemme al video diffuso ieri da Hezbollah: nove minuti e 31 secondi di immagini «da un aereo-spia su siti israeliani, compresa la terza città del Paese, Haifa, a soli 27 chilometri dal confine».
Il Foglio pubblica anche oggi vari interventi dedicati al Medio Oriente. «Il problema non è chi guida Israele», sostiene Giuliano Ferrara, «ma chi guida i palestinesi senza l’obiettivo di pace dell’indipendenza e della tolleranza». E ciò è apparso ancora più evidente «quando il capo militare di Hamas, le cui bandiere sventolano nei campus americani e europei, ha detto senza il minimo scrupolo che i morti civili tra i suoi sono un sacrificio necessario».
Il Tribunale di Parigi ha ordinato agli organizzatori della fiera Eurosatory 2024 di sospendere il divieto di partecipazione contro le aziende israeliane. Il bando era stato promulgato in seguito a «una sentenza del tribunale di Bobigny, al quale avevano ricorso alcune associazioni filopalestinesi» (Libero).
Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera, riprende i temi sollevati dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in una riflessione pubblicata ieri dal Foglio sullo scoperchiamento del vaso di Pandora «di un antisemitismo strisciante solo a stento trattenuto finora dal politically correct».
«Troppo caldo? Siamo abituati ai forni crematori», ha detto a Manfredonia (FG) il consigliere comunale di FdI Giuseppe Marasco. Il caso è diventato presto virale e Marasco ha poi sostenuto di essere stato frainteso. «Che non ci sia un’azione automatica di repulsione mi fa interrogare su cosa sia successo in questo Paese e perché abbiamo così miseramente fallito», dichiara a Repubblica Bari l’ex assessore regionale Silvia Godelli. «Non lo dico per le mie origini ebraiche ma per i principi di civiltà che pensavo ci fossero e per i quali ho combattuto tutta la vita».
«C’era anche la senatrice Ester Mieli lo scorso 10 maggio a Casa Italia, il circolo di Fratelli d’Italia finito al centro della bufera dopo l’inchiesta “sotto copertura” di Fanpage», scrive il Manifesto. Una presenza «che non è passata inosservata» tra i suoi colleghi della Commissione straordinaria contro l’odio. «Avrebbe causato una certa irritazione anche a Liliana Segre, che di quella commissione è presidente e simbolo», si legge ancora.