FIRENZE – Secondo mandato per Enrico Fink, presidente-artista

Secondo mandato alla guida della Comunità ebraica di Firenze per Enrico Fink, musicista classe 1969, presidente dal 2020.
La conferma è arrivata in occasione della riunione del nuovo Consiglio uscito dalle recenti elezioni comunitarie. Nella consultazione Fink è arrivato al primo posto nelle preferenze degli iscritti. «Sono grato per l’apprezzamento ricevuto», racconta. Oltre che neopresidente, Fink – che di recente ha ottenuto la “menzione speciale” del Premio Italo Calvino, il più importante concorso di narrativa inedita in Italia, per un racconto ispirato alla propria storia familiare – è anche ideatore e direttore artistico del festival Balagan Café, da undici anni protagonista dell’estate fiorentina. Una nuova edizione, la dodicesima, tutta incentrata sull’elaborazione del 7 ottobre, prenderà il via giovedì sera come di consueto nel giardino della sinagoga con un dialogo tra lo stesso Fink e il rabbino capo della città Gadi Piperno. «Dobbiamo mantenere un ruolo attivo in città, con le nostre idee, i nostri valori, il nostro attaccamento a Israele. L’obiettivo è di articolare un dibattito sereno, facendo sì che vengano superati gli steccati e si comprendano meglio le ragioni e sofferenze del conflitto», sottolinea Fink.

Il nuovo consiglio

Lo affiancheranno in giunta il vicepresidente Daniele Coen e la consigliera Barbara Giannozzi Servi. Con loro in consiglio inoltre Gianni Neppi, Costanza Castelnuovo Tedesco, Lamberto Piperno Corcos, Ruben Fargion, Paola Barbetti Bohm e Daniele Liberanome.
«Un Consiglio in continuità con l’impostazione data nel precedente mandato, ma anche con ben cinque new entry», afferma Fink. Tra le sfide più impellenti «c’è la salvaguardia del patrimonio immobiliare, partendo dal restauro della sinagoga di Siena colpita nel 2023 da un terremoto». E poi, sul fronte interno, «l’impegno a valorizzare le potenzialità dei servizi educativi, rafforzando allo stesso tempo il rapporto con tutti gli iscritti e in particolare con gli anziani e le persone più ai margini, che rischiano altrimenti di sentirsi lontane dalla Comunità». In altre parole, sintetizza Fink, «cercheremo di essere sempre più accoglienti».
L’attuale presidente è figlio di Guido Fink, critico letterario, cinematografico e teatrale scomparso nel 2019. Fu anche lui presidente degli ebrei fiorentini, per un breve mandato tra 2003 e 2004, di ritorno da Los Angeles dove aveva diretto per alcuni anni l’Istituto italiano di Cultura.