MEDIO ORIENTE – Armenia riconosce Palestina, la protesta di Israele

Alla lista dei paesi che hanno riconosciuto lo Stato palestinese si aggiunge da quest’oggi l’Armenia. Una decisione basata sulla riaffermazione «del nostro impegno nei confronti del diritto internazionale e dei principi di uguaglianza, sovranità e coesistenza pacifica dei popoli», ha comunicato il ministero degli Esteri di Erevan in una nota, sottolineando come il governo armeno «sia sempre stato a favore di una soluzione pacifica e globale della questione palestinese e a favore della soluzione dei due Stati». Israele ha reagito all’iniziativa convocando l’ambasciatore armeno ed esprimendogli il proprio disappunto.
In Israele vive una piccola comunità armena dalle radici molto antiche, accresciuta significativamente dalla migrazione di migliaia di sopravvissuti al genocidio praticato dai turchi all’inizio del secolo scorso. Gli armeni hanno un loro quartiere di riferimento nella Città Vecchia di Gerusalemme e amministrano per intero o in parte alcuni tra i luoghi di culto più importanti della cristianità. I rapporti tra i governi di Israele e Armenia sono tesi da quando, come rivelato da alcuni organi di informazione in ottobre, Israele avrebbe dato un sostegno alla campagna dell’Azerbaigian per la riconquista del Nagorno-Karabakh vendendo armi al governo di Baku.
Resta ora da capire cosa succederà al possibile riconoscimento del genocidio armeno da parte di Israele. Il tema è tornato di recente d’attualità, anche in ragione del deterioramento dei rapporti fra Israele e la Turchia di Recep Tayyip Erdogan. Già nel 2014 la Knesset si era confrontata nel merito con una discussione in plenaria. 

(Nell’immagine: il patriarcato ortodosso armeno a Gerusalemme)