CASALE – Shavuot e le rose, una tradizione declinata nell’arte

Diciotto opere di 16 maestri dell’arte moderna e contemporanea compongono l’itinerario della mostra “La sinagoga delle rose”, inaugurata ieri nel complesso ebraico di Casale Monferrato. L’allestimento a cura di Daria Carmi e Marco Porta ruota attorno al fiore che orna la sinagoga in occasione della festa di Shavuot da poco celebrata. Una presenza immancabile per questa solennità.
In mostra tra le varie opere d’arte una macchina “neo-futurista” di Gianantonio Abate che produce rose (ma bucate), un pannello di Elena Caterina Doria che mischia lo spettro sonoro della sua voce, mentre pronuncia un verso di Gertrude Stein, con rose che diventano occhi e bocche. Spazio poi alle rose destrutturate dalla poetica gestuale di Camillo Francia, ai rabbini con le rose di Aldo Mondino e di Emanuele Luzzati, a un mazzo di rose di Corrado Bonomi ricavato dagli attrezzi di plastica del giardinaggio e poi a 15 vasi di terracotta di Mario Dellavedova che compongono la scritta “Solitudine Erosa”. «Grazie al lavoro prima di Giorgio Ottolenghi e poi di Elio Carmi questo luogo è sempre stato una grande risorsa per la nostra città, un luogo in cui la parola cultura ritorna al suo significato più originale di coltivare la conoscenza, facendo sì che ci sia una fioritura esistenziale in ognuno di noi», ha affermato Porta. «Mi piace pensare che con questa mostra continua un percorso di conoscenza vicendevole».
Tra le opere in mostra “Orsetto e le api” dell’illustratore genovese Attilio Cassinelli, scomparso il 7 giugno. Una tela che nell’intenzione dell’artista e degli organizzatore avrebbe voluto essere il primo passo verso una collaborazione duratura e invece è diventato «un modo per salutare questo artista ed esprimere la vicinanza alla famiglia per questa perdita».
All’inaugurazione era tra gli altri presente il neo sindaco di Casale Monferrato, Emanuele Capra, che ha ricordato l’importanza della Comunità nel tessuto cittadino e la figura dell’ex presidente da poco scomparso Elio Carmi, di cui la figlia Daria ha raccolto da pochi mesi l’eredità. Sempre ieri, il Tempio di Casale ha accolto un concerto della rassegna “Musica in sinagoga” creata da Giulio Castagnoli e dedicata a compositori e brani che hanno una attinenza con la tradizione ebraica. In scena il violinista Gioele Pierro e il pianista Marco Carino, con un’esibizione dal titolo “Intorno a Brahms”.