DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 24 giugno 2024

Orrore in Daghestan, dove terroristi islamici hanno attaccato sinagoghe e chiese ortodosse. Al momento il bilancio è di 15 vittime.
La regione caucasica è da tempo una polveriera pronta ad esplodere, scrivono i giornali italiani nei loro articoli e analisi. Repubblica della Federazione Russa, il Daghestan a maggioranza sunnita genera d’altronde da anni «vedove nere e migliaia di jihadisti andati a combattere in Siria e Iraq tra le fila dello Stato Islamico», come rileva tra gli altri Repubblica. Già in ottobre, rammenta La Stampa, «il Daghestan era stato teatro di una rivolta antisemita, con decine di uomini che avevano occupato l’aeroporto di Makhachkala, alla ricerca di presunti ebrei arrivati su un volo da Israele dopo l’attacco di Hamas». Un episodio archiviato «senza troppo clamore, per non turbare i fragili equilibri interni della repubblica che confina con la Cecenia». Come sottolinea il Corriere della Sera, il jihadismo è un’ideologia diffusa e con tanti adepti: «Gruppi locali si ispirano allo Stato Islamico, giovani militanti hanno raccolto la vecchia eredità qaedista, è intensa l’attività di proselitismo, forti i richiami per quanto avviene altrove».

L’esercito israeliano avrebbe eliminato il terrorista Raed Saad, numero quattro di Hamas e tra gli artefici dei massacri del 7 ottobre. «Non si sa se sabato sia bastato radere al suolo un intero palazzo e ammazzare 42 persone nel campo profughi di Shad, per eliminare Saad», scrive il Corriere della Sera, accreditando i numeri forniti da Hamas all’agenzia Reuters, relativi tra l’altro ad attacchi compiuti in varie aree di Gaza City. «L’Israel Defense Force non dà dettagli, ma è probabile che l’uomo non l’abbia scampata». Il ministro della Difesa d’Israele, Yoav Gallant, è arrivato intanto negli Usa. Come riporta il Giornale, la missione a Washington del rappresentante del governo di Gerusalemme arriva «dopo 261 giorni di guerra con Hamas e nel pieno di un contenzioso sulle armi aperto da Benjamin Netanyahu con l’amministrazione Biden».

Il Messaggero intervista il cantante Raiz, uno degli ospiti del festival Ebraica in svolgimento a Roma. L’artista tornerà a cantare in pubblico per la prima volta dalla scomparsa della moglie, avvenuta tre mesi fa. Racconta l’ex leader degli Almamegretta, all’anagrafe Gennaro Della Volpe: «Scrivere, continuare a lavorare, alla fine si è rivelato un modo per esorcizzare il dolore, per trasformare il male in bene, la sofferenza in qualcosa di lenitivo».

Sotto al titolo “Nei ricordi di un bambino c’è l’antidoto all’antisemitismo”, Domani pubblica l’introduzione di Ferruccio De Bortoli al libro Diario di un ragazzino rifugiato. Si tratta di una raccolta dei ricordi di infanzia dell’editore Carlo De Benedetti.